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Covid 19

L’ex ministro Speranza dice che la pandemia di Covid non ci ha insegnato nulla

L’ex ministro della Salute attacca il governo Meloni, che ha ridotto gli investimenti economici sulla sanità: “Stiamo sprecando la lezione della pandemia di Covid”, ha spiegato Speranza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La pandemia di Covid non ci ha insegnato niente, parola dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza. Soprattutto per ciò che riguarda la cura del nostro sistema sanitario nazionale, che viene colpito ancora una volta da nuovi tagli. Speranza, intervistato da Repubblica, ha sottolineato: "Il nostro Paese è stato salvato durante gli anni del Covid dal servizio sanitario. Mi ricordo bene le parole di Papa Francesco, durante la preghiera solitaria a San Pietro all'inizio della pandemia: ‘Peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla'. Ecco, qui si rischia di tornare a un investimento sulla sanità pure inferiore agli anni che hanno preceduto il Covid e si mina così l'universalità del servizio nazionale". Insomma, secondo l'ex ministro della Salute la politica del governo Meloni sulla sanità è insufficiente.

"Stiamo sprecando la lezione della pandemia, siamo uno dei Paesi che investe di meno in sanità – ha continuato Speranza – invece bisogna continuare a investire, come avevamo iniziato a fare noi". L'ex ministro ha ricordato i tempi del governo Conte due, e soprattutto l'importanza che ha avuto la sanità pubblica tra il 2020 e il 2022, quando si è rivelata fondamentale per reggere l'impatto della pandemia di Covid: "Per il governo Meloni adesso evidentemente non è più una priorità".

"È necessario anche discutere quale modello di sanità vogliamo, sulle riforme da intraprendere per migliorare l'assistenza – ha aggiunto Speranza – Ma senza i soldi non si va lontano". Poi ha riepilogato i risultati raggiunti quando era alla guida del ministero: "Stiamo ai fatti – ha detto – io, con enorme fatica, ho portato per la prima volta il valore della spesa sanitaria sul Pil sopra al 7%. Non era mai accaduto prima". Al contrario, "la legge di bilancio del governo Meloni ci fa intanto andare sotto già adesso, cioè al 6,7%, e in prospettiva, come recita il Documento di economia e finanza, si arriverà al 6,2-6,3 già nel 2024". Questo comporterà un rischio per "l'universalità del servizio sanitario nazionale" e per "il diritto alla salute", ha concluso Speranza: "Non c'è tanto da girarci attorno".

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