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L’ex ministro Brunetta è indagato dalla procura di Roma per falso e finanziamento illecito

La vicenda risale a quando Renato Brunetta, oggi presidente del Cnel ), era ministro della Pubblica amministrazione nel governo Draghi: secondo la Procura ci sarebbe avrebbe venduto delle quote in un’operazione sospetta al suo vice capo di gabinetto, anche lui indagato.
A cura di Annalisa Girardi
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L'ex ministro Renato Brunetta è indagato per falso e finanziamento illecito. La vicenda risale a quando Brunetta, oggi presidente del Cnel (il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), era ministro della Pubblica amministrazione nel governo Draghi: secondo la Procura di Roma ci sarebbe stato un scambio di denaro sospetto con il suo vice capo di gabinetto, anche lui indagato. O meglio una cessione di quote. L'ex esponente di Forza Italia era infatti socio, insieme alla moglie del suo vice capo di gabinetto, di un'azienda che commercializza prodotti sanitari: quest'ultimo avrebbe comprato le quote da Brunetta per una cifra di 60 mila euro.

Secondo gli investigatori si tratterebbe di un'operazione poco chiara. Tanto che l'accusa iniziale era addirittura di corruzione, una pista però poi abbandonata. L'ipotesi è che l'ex ministro abbia modificato alcuni documenti per nascondere questo passaggio di 60 mila euro.

Il presidente del Cnel, invece, da parte sua ha assicurato che si trattasse di una vendita regolare. A Repubblica Brunetta ha dichiarato, sottolineando che la moglie del vice capo di gabinetto avesse un diritto di prelazione:

La vendita è stata conclusa a un prezzo congruo, i reati di corruzione e illecito finanziamento sono stati archiviati dal Tribunale dei ministri che ha sottolineato come l’intera vicenda sia, in realtà, un semplice rapporto tra privati. Nonostante ciò, la procura continua ad indagare. Ho presentato un’ampia memoria attraverso la quale confido di aver chiarito tutto, non credo sia un reato per un ministro vendere delle quote societarie anche perché con quei soldi non ho finanziato attività politiche o elettorali.

Secondo quanto riporta il quotidiano Brunetta avrebbe ricevuto l'avviso di garanzia alla chiusura delle indagini, poche settimane fa. I pm si starebbero preparando a chiedere il rinvio a giudizio, mentre il legale dell'ex ministro conta sulla memoria depositata per evitare il processo: "Abbiamo documenti che a nostro avviso potranno dimostrare nelle opportune sedi l'infondatezza dell'accusa".

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