L’ex ministra Fornero sulla riforma delle pensioni in Francia: “La legge di Macron è ragionevole”
Per Elsa Fornero, ex ministra del Lavoro durante il governo di Mario Monti, la riforma di Emmanuel Macron per le pensioni in Francia è "ragionevole". L'economista, che ha lei stessa firmato una discussa riforma del sistema pensionistico nel 2011, ha commentato: "Mi dispiace per quello che sta accadendo in Francia, non sono una fan di Macron, ma la sua riforma mi sembra sia abbastanza ragionevole, la situazione economica e demografica di quel Paese è diversa dalla nostra, ma il presidente l'ha presentata come misura preventiva perché il sistema non si trovi tra qualche anno in una situazione di insostenibilità".
Parlando poi dell'Italia, Fornero ha sottolineato che nel nostro Paese sia necessario un "riequilibrio tra pensioni e welfare", anche per "un riaggiustamento dell'equilibrio tra generazioni che si è sbilanciato". Per poi concludere: " La mia riforma delle pensioni aveva come obiettivo questo riequilibrio, e le misure degli anni successivi che hanno rappresentato una retromarcia hanno comportato un aumento delle spese dell'Inps, ma non hanno prodotto gli effetti auspicati in termini economici e di scambio tra generazioni".
Intanto in Francia non si placano le proteste. "Non cederemo alla violenza, in democrazia non c'è diritto alla violenza", ha detto Macron. "Continuiamo ad andare avanti, il Paese non si può fermare", ha aggiunto il presidente francese, affermando di condannare con fermezza ogni violenza.
Intanto però il Consiglio d'Europa, l'organizzazione internazionale che vigila sul rispetto dei diritti umani, ha richiamato le autorità francese, esprimendo preoccupazione per un uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza durante la repressione delle manifestazioni contro le pensioni. "Ci sono stati incidenti violenti, fra i quali alcuni contro le forze dell'ordine – ha commentato la commissaria per i diritti umani Dunja Mijatovic – Gli atti di violenza sporadici di alcuni manifestanti o altri atti discutibili compiuti da altre persone durante le manifestazioni non bastano a giustificare l'uso eccessivo della forza da parte degli agenti dello Stato e nemmeno a privare i manifestanti pacifici del loro diritto di riunirsi e protestare".