L’eurodeputato Pedicini paragona il referendum farsa in Donbass al Risorgimento: “Garibaldi assassino, via le statue”
"Cancelliamo per sempre i nomi di Cavour, di Garibaldi, di Cialdini e di tanti altri assassini, dalle nostre strade e dalle nostre piazze". Così ha twittato Piernicola Pedicini, eurodeputato eletto con il Movimento 5 stelle. Piedicini, membro della Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare Ue-Russia dal 2014 al 2019, ha paragonato l'unificazione di Nord e Sud Italia ai referendum avvenuti nel Donbass negli scorsi giorni. "Tutti si affannano a dichiarare farlocchi i referendum in Ucraina. In Italia, nel Sud, è avvenuto lo stesso, se non peggio!".
Il 24 settembre, in quattro regioni dell'Ucraina -Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia – che si trovano sotto il controllo parziale o totale dell'esercito russo, il governo di Mosca ha fatto svolgere dei referendum per convalidare "democraticamente" l'annessione dei territori alla Russia. Tutte le principali organizzazioni internazionali hanno ampiamente riconosciuto che le modalità di voto sono state irregolari e il risultato falsato. Tuttavia, in seguito all'esito scontato della votazione, il 30 settembre il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'annessione alla Russia delle quattro regioni con una cerimonia al Cremlino.
Si è trattato di un atto di escalation del conflitto con l'Ucraina, poiché, come ha affermato lo stesso Putin, la Russia può ora sostenere di essere minacciata nella sua integrità territoriale. Trattandosi di territori "russi", nell'opinione di Mosca, ora è l'esercito ucraino che risulta essere l'invasore. Nessuna autorità occidentale ha riconosciuto l'esito del referendum, che il segretario generale dell'Onu António Guterres ha definito una "violazione dello Statuto delle Nazioni unite".
L'affermazione di Piedicini, evidentemente, implica che l'esercito guidato da Giuseppe Garibaldi nel Sud Italia fu paragonabile all'esercito russo che ha invaso l'Ucraina. Dal giugno 2020 Piedicini, avvicinatosi al Movimento 5 stelle fin dalla sua nascita, è stato sospeso dal partito per aver votato contro una risoluzione sulla risposta europea al Covid-19 che conteneva il Mes. Ha lasciato il M5s a dicembre di quell'anno. Oggi è un membro indipendente del Parlamento europeo, inserito nel Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, che raccoglie 72 europdeputati su 705.