L’eurodeputato Majorino: “No all’aumento di spese militari, non contribuiamo a escalation ulteriore”
"All'inizio ho sostenuto l'ipotesi dell'invio di armi perché mi sembrava una risposta necessaria nella prima fase. In questo momento francamente credo che si debba invece accelerare al massimo sul piano di una pressione politica corale, sul piano delle sanzioni, che sono un intervento assolutamente necessario, sul piano di una mobilitazione della comunità internazionale che tenti di riaprire spiragli di tregua": lo ha detto in un'intervista con Fanpage.it l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino, eletto a Strasburgo tra le fila dei Socialisti e Democratici. Quello dell'invio di armi in Ucraina è un tema su cui, nonostante la linea di partito, non tutti sono d'accordo tra i dem: "Siamo di fronte ad una situazione terribile e quindi capisco benissimo che l'Ucraina chieda più interventi sul piano militare. Penso però che si debba stare molto attenti a non contribuire ad una escalation ulteriore", ha aggiunto il deputato europeo.
Quindi meno armi e più sanzioni. Questa è la strada su cui dovrebbe rimanere la comunità internazionale, secondo Majorino. Anche sul fronte delle sanzioni, almeno in Europa, non tutti la vedono però allo stesso modo: "I Paesi europei oggi si trovano in condizioni molto differenti sul piano dell'autonomia energetica ed è chiaro che non sia per tutti semplice allo stesso modo. Ma l'autonomia energetica da Mosca è la misura che ci rende più sicuri in assoluto. Servono interventi che facciano sì che l'economia reale non venga colpita e quindi vanno sostenute le imprese e le persone affinché non paghino un prezzo micidiale per il tentativo di bloccare la folle guerra di Putin", ha commentato l'europarlamentare.
Che poi, parlando dei rapporti futuri tra Europa e Russia, ha aggiunto: "È chiaro che ragionare dei rapporti tra l'Unione Europea e la Russia oggi, con le immagini dei massacri di civili negli occhi, è molto difficile. Mi auguro che ci possano essere presto le condizioni per una soluzione politica e diplomatica che riaprano una fase di tregua e di ricostruzione. Ma in passato credo che, come classe dirigente europea, abbiamo commesso alcuni errori clamorosi". Majorino ha parlato da un lato della sottovalutazione della minaccia russa alla sicurezza europea, dall'altro degli errori di calcolo sul tema energetico. "E poi non dimentichiamoci che anche l'Italia ha fatto degli errori clamorosi: abbiamo fatto traffico di armi con la Russia di Putin, anche quando era già sotto embargo, sottovalutando peraltro il bisogno di difesa e di sicurezza dell'Ucraina", ha proseguito.
Per poi concludere: "Serve un'Europa unita, forte e che sappia ragionare in termini di politica estera, di sicurezza e di difesa condivisa. Un'Europa che ragioni in questi termini magari evitando la stupida corsa agli armamenti che sembra incantare anche il nostro Paese: io sono contrarissimo ad aumentare la spesa militare arrivando al 2% del Pil".