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Letta: “Non torno per vivacchiare, ma per imprimere una svolta nel Pd”

“L’idea è quella di dare una svolta al Partito democratico, tenerlo unito per un verso, ma soprattuto allargarlo, aprire la porta e cercare di farne il baricentro della politica italiana riformista e progressista. Soprattutto in un momento in cui la pandemia ci ha colpito così duramente”: Enrico Letta anticipa quali sono gli obiettivi con cui si candida alla leadership del Partito democratico. E sottolinea: “Non arrivo a questa nuova avventura con l’idea di vivacchiare, ma con l’idea di imprimere una svolta”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Io ho delle idee molto nette e molto forti. Non arrivo a questa nuova avventura con l'idea di vivacchiare, ma con l'idea di imprimere una svolta. Ci metterò tutto il mio impegno. Chiedo che chi voterà in assemblea nazionale lo faccia sulla base delle cose che dirò domenica, perché per me la parola ha un valore", così Enrico Letta, intervenendo a Propaganda Live, ha commentato la sua candidatura alla leadership del Partito democratico.

I dem hanno confermato per domenica l'assemblea nazionale che dovrà eleggere il nuovo segretario dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti e in quell'occasione Letta terrà un discorso in cui spiegherà come intende guidare il partito, scosso da una profonda crisi e da un terremoto continuo di scontri tra le correnti interne. "Sarà una assemblea in streaming, io sarò alla sede del Pd, parlerò da lì‘", ha aggiunto.

Soffermandosi sui motivi che lo hanno spinto a tornare in politica dopo una lunga assenza, ha detto: "La politica ce l'ho nel cuore. Poi penso che la pandemia ci abbia cambiati. Quest'ultimo anno che abbiamo vissuto ci ha fatto rendere conto che la comunità conta, e conta trovare le giuste soluzioni in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo. Ma soprattutto è importante sapere che dobbiamo trovarle insieme: alla fine è questo la politica".

E ancora: "L'idea è quella di dare una svolta al Partito democratico, tenerlo unito per un verso, ma soprattuto allargarlo, aprire la porta e cercare di farne il baricentro della politica italiana riformista e progressista. Soprattutto in un momento in cui la pandemia ci ha colpito così duramente". L'ex presidente del Consiglio ha poi sottolineato di essere una persona diversa da quella che si è allontanata dalla politica anni fa, proprio grazie al suo lavoro in università al fianco di tanti giovani che, ha detto, "sono la parte più bistrattata del nostro Paese". Letta quindi ha concluso: "Penso che la politica sia fatta dalla gente, non dai dirigenti. Che sono dei delegati, ma rappresentano la base del partito, gli iscritti, i militanti. Parleremo e avremo dei dibattiti per qualche settimana, poi lanceremo delle idee nuove con persone nuove".

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