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Elezioni politiche 2022

Letta dice che Conte non sopportava di vedere Draghi a Chigi e per questo l’ha fatto cadere

“Conte non sopportava di avere Draghi come successore a Palazzo Chigi e alla fine ci è riuscito a farlo cadere; Berlusconi e Salvini hanno pensato di avere più margine di manovra”: lo ha detto Enrico Letta.
A cura di Annalisa Girardi
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"Conte non sopportava di avere Draghi come successore a Palazzo Chigi e alla fine ci è riuscito a farlo cadere; Berlusconi e Salvini hanno pensato di avere più margine di manovra. Non hanno capito l'enormità del problema energia e che Draghi ha capacità di interlocuzione in Europa, che non credo che abbia Meloni". Lo ha detto Enrico Letta a Zapping su Radio Rai 1. Tra i due leader, ex alleati, volano stracci da mesi ormai, dallo strappo avvenuto sulla caduta di governo. Durante tutta la campagna elettorale, infatti, non hanno fatto che ripetere come le possibilità di ritrovare un'intesa fossero ormai pari a zero.

Oggi lo stesso Giuseppe Conte ha ribadito: "Dopo le scelte opportunistiche compiute da Enrico Letta e da questo gruppo dirigente del Partito democratico, da parte nostra non c'è più la fiducia per potersi sedere al tavolo. Inspiegabilmente, hanno buttato via una esperienza politica prolifica come quella del Conte II". Questa mattina il segretario dem, in un'intervista al Tirreno, invece aveva affermato: "Conte aprendo la crisi che ha portato alla caduta del governo Draghi ha di fatto messo fine a un'esperienza politica comune in cui avevamo creduto tutti".

Intervenendo su La7 poi, parlando degli ultimi aggiornamenti sulla guerra tra Russia e Ucraina, uno dei temi su cui si erano evidenziate le fratture tra democratici e Cinque Stelle, Conte aveva criticato sia il segretario del Pd che Mario Draghi per le decisioni in politica estera: "Il problema è che non possiamo affidare la nostra strategia politica alle alterne fortune di una vicenda militare. Quando Letta e Draghi decidono di sposare convintamente e dare cieca obbedienza alla linea di Washington e di Londra, io dico: è possibile che l'Europa non riesca a indicare una linea che spinga verso un accordo di pace? Non siamo così ingenui da pensare che domani Putin sottoscriva un accordo unilateralmente predisposto, ma dobbiamo costruire un processo di pace faticosissimo, che intravedo come unica via d'uscita".

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