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Letta: “Bersani ha ragione, bisogna parlare a chi vota il M5s”

In un’intervista al Corriere della Sera ha precisato che “non ci si può limitare a dire che sono dei populisti e degli appestati. Non si può puntare solo a escluderli, radicalizzandoli ancora di più. Così si finisce sololett per alimentare le frange di coloro che si sentono esclusi. Interpreto quel che dice Pier Luigi in quest’ottica”.
A cura di C. T.
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Palazzo Chigi - Consiglio dei Ministri

Bisogna parlare a quel "30% degli elettori" che "guardano ai 5 Stelle". Ne è convinto l'ex premier Enrico Letta. In un'intervista al Corriere della Sera ha precisato che "non ci si può limitare a dire che sono dei populisti e degli appestati. Non si può puntare solo a escluderli, radicalizzandoli ancora di più. Così si finisce sololett per alimentare le frange di coloro che si sentono esclusi. Interpreto quel che dice Pier Luigi in quest'ottica".

Le tesi del M5s sull'Europa sono per Letta "preoccupanti, a partire dall'idea di un referendum sull'euro". Il problema di fondo, comunque, è "il rifiuto delle alleanze e degli accordi", un punto "che da quattro anni, da quando esistono sul piano nazionale, li accomuna al Front National o alla destra radicale inglese di Ukip. Ed è strano, perchè in fondo loro non sono la stessa cosa del Front National o di Wilders. Ma la questione del rifiuto delle alleanze è centrale". Si tratta, ha aggiunto l'ex premier, di "un tema, se capisco bene, che anche Pier Luigi solleva".

In un'intervista a Repubblica, invece, il presidente del Pd Matteo Orfini  sostiene che un'apertura ai Cinque Stelle "è impossibile": "Faremo il punto sui prossimi mesi. Poi inizieremo il confronto col governo. La fase è delicata, per questo è importante che Gentiloni vada avanti, ma rispondendo a una esigenza: da qui a fine legislatura dia priorità ad alcune misure importanti per l'Italia". Il Partito democratico, ha aggiunto, "ha una responsabilità. Con Renzi, premier e segretario coincidevano in un'unica persona, con un automatismo che adesso non c'è: in questa fase, allora, non possiamo perdere la spinta politica nell'azione del governo. Su questo il Pd deve dare una mano a Gentiloni".

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