Letta avverte: “La disoccupazione giovanile ci costa 153 miliardi”

L'agenda politica della settimana vede nel vertice europeo del 27 e 28 giugno uno dei suoi punti centrali. Del resto, come già anticipato da alcuni membri dell'esecutivo, si attendono risposte immediate e dirette questioni di grande rilevanza. Su tutte l'eterna questione del lavoro e in particolare della disoccupazione giovanile, con l'Italia che sottoporrà ai vertici Ue il piano per il lavoro appena impostato dal ministro Giovannini. Nello specifico, Enrico Letta è stato in effetti piuttosto chiaro sulla questione: "Domani il Consiglio dei ministri approverà un pacchetto di misure per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, aumentare l'occupazione, soprattutto quella giovanile, sostenere le famiglie in difficoltà […] le istituzioni europee non possono abbandonare gli stati membri ma ne supporti e rafforzi l'azione con misure concrete ed effettive". Perché è sulla capacità di contrastare la disoccupazione che si gioca una partita decisiva, anche in termini di reddito e di capacità di spesa: ammontano infatti a 153 i miliardi di euro "dissipati a causa del buco occupazionale, in uno sperpero che la crisi esaspera in un paradossale circolo vizioso".

In tal senso il Presidente del Consiglio è chiaro, parlando di un "duro confronto" che attende la delegazione italiana e mettendo le mani avanti: "Se l'Europa si ferma è perduta, o dà risposte immediate e concrete ai problemi dei cittadini, oppure lentamente muore". Anche perché non sembrano ancora del tutto fugati i dubbi sulla tenuta della moneta unica ed il rischio (non esplicitato, per la verità) è che una nuova speculazione torni a mettere pressione ai Paesi più esposti.