Letizia Moratti a Fanpage.it: “Le proteste degli studenti sono legittime, l’ultradestra è filonazista”
Letizia Moratti, rientrata in Forza Italia dopo l'esperienza (deludente) di candidata del Terzo polo alle elezioni regionali in Lombardia, ha deciso di correre come capolista nel collegio Nord-Ovest per le prossime elezioni europee. "Quando è mancato il Presidente Berlusconi c'è stato un momento di smarrimento, mi è sembrato il momento opportuno per dare un contributo". E sulle alleanze ha le stesse idee del segretario Tajani: "Mai con la destra estrema, filorazzista e filonazista". In quest'intervista a Fanpage.it spiega perché vuole una riconferma del Partito Popolare Europeo a Strasburgo e dà un giudizio sul governo di Giorgia Meloni.
Quali sono i motivi che l'hanno portata a entrare in Forza Italia e quindi a candidarsi alle elezioni europee?
Sono legata a Forza Italia dalla mia storia politica: prima come ministro, poi come sindaco di Milano e infine come assessore in Regione Lombardia. Quando è mancato il Presidente Berlusconi c'è stato un momento di smarrimento e molti davano Forza Italia per dissolta. A me è sembrato il momento opportuno per dire che, se io posso dare un contributo, sono contenta di darlo. Da qui la mia decisione di tornare in Forza Italia.
Poi la candidatura alle europee è una conseguenza: sono stata chiamata da Antonio Tajani a presiedere la Consulta nazionale di Forza Italia, un organismo che vuole essere un ponte tra la società civile e il partito. Come Consulta abbiamo organizzato tante aree di ascolto: dall'economia all'agricoltura, dalla pubblica amministrazione al lavoro e alla formazione e abbiamo elaborato delle proposte politiche che poi sono entrate nel programma politico di Forza Italia e sono entrate nel programma politico del Partito Popolare Europeo, al quale Forza Italia afferisce.
La mia candidatura alle Europee quindi è stata una conseguenza del mio lavoro in Consulta, poi il segretario me lo ha chiesto e, visto che queste elezioni europee sono davvero molto importanti, ho accettato.
A proposito dell'importanza di queste elezioni, quali sono le priorità su cui intenderà lavorare qualora dovesse essere eletta?
L'Italia e l'Europa non crescono da dieci anni. L'Europa nel 2008 aveva la stessa economia degli Stati Uniti, adesso è la metà. Questo dimostra che l'Europa ha un forte problema di crescita. Il mio obiettivo è quello di impegnarmi per far sì che l'Europa torni a crescere in un momento in cui, ovviamente, le grandi superpotenze (America da un lato, Cina dall'altro) hanno una politica che è molto favorevole alla crescita e hanno anche regole diverse, sussidi diversi, dazi e quindi le regole con le quali lavoriamo noi in Europa non ci consentono di essere competitivi.
Uno degli obiettivi importanti è quello della crescita, attraverso la semplificazione burocratica: ogni legge che entra, due ne devono uscire; attraverso il sostegno alle medie-piccole imprese, che sono l'asse portante dell'Europa, un sostegno importante attraverso l'innovazione alla digitalizzazione, anche sostenendo le start up e quindi ai giovani talenti. Per questo la realizzazione del mercato unico dei capitali è importantissima: significa avere circa 2mila miliardi in più a disposizione di quelle piccolissime imprese che nascono e che non hanno ovviamente la possibilità di accedere a credito dal punto di vista bancario e tanto meno alla borsa.
Ci sono tante leve che vanno attivate: il mercato integrato dell'energia, che aiuterà a pagare bollette meno care; investimenti nelle infrastrutture, perché ovviamente far viaggiare velocemente le nostre merci significa rendere competitive le nostre imprese. C'è un tema che riguarda il Green Deal: la transizione ecologica è giustissima, il tema dell'ambiente è fondamentale, però è penalizzante per le imprese ed è penalizzante per le famiglie. Quindi bisogna rivedere il Green Deal dal punto di vista dei tempi per non penalizzare filiere importanti del nostro Paese e dell'intera Europa.
Prima accennava ai suoi precedenti in politica: quello di ministra dell'Istruzione e quella di assessora al Welfare qui in Regione Lombardia: sono due temi che in questo momento alimentano molto il dibattito politico, da un lato per le proteste degli studenti e dall'altro lato per i tagli alla sanità. Lei come commenta questi due aspetti?
Le proteste degli studenti sono assolutamente legittime, fanno parte del sale della democrazia e sono anche uno stimolo per chi è al Governo. L'importante è che non degenerino in atti di violenza e che non impediscano alle persone di poter parlare. Personalità come il direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari, come il giornalista David Parenzo, che non hanno potuto parlare, peraltro in sede universitaria, è triste perché le università da sempre sono luogo di incontro e anche di incontro tra culture diverse. L'augurio è che queste proteste, che sono assolutamente legittime, vengano sempre fatte nel rispetto di chi ha opinioni diverse.
Per quanto riguarda la sanità, credo che debba essere fatta una profonda riorganizzazione. Ci vuole più attenzione alla sanità territoriale, come abbiamo fatto in Lombardia quando io ero assessore. Ci vuole grande attenzione a tutto il tema della telemedicina, che sicuramente può aiutare i poli territoriali e le farmacie. Un ruolo importante ce l'ha la farmacia dei servizi, quindi se si mettono in rete e si digitalizza la sanità, si può arrivare anche nelle case delle persone e dare quell'aiuto che ovviamente una persona a casa propria riceve con una qualità di vita migliore rispetto che in altre situazioni.
Occorre intervenire per integrare maggiormente i medici di medicina generale nel Servizio sanitario nazionale. Occorre, attraverso questa riorganizzazione, fare in modo che nelle case di comunità e negli ospedali di comunità, ci siano medici e infermieri. Occorre anche pagare di più gli infermieri e pagare meglio quei medici che operano in situazioni logoranti, tipo pronto soccorso o sale operatorie. Quindi una revisione organizzativa e anche migliori retribuzioni.
Si candida con un partito politico che fa parte della maggioranza di governo. Qual è il suo giudizio sull'operato di questo governo, soprattutto in sede europea?
A me sembra che Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, abbia lavorato bene in Europa anche nel suo rapporto con il Partito Popolare, in particolare ovviamente con la presidente della Commissione. È sicuramente un rapporto positivo. Giorgia Meloni ha firmato degli accordi, per esempio l'alleanza con l'Albania sul tema del diritto d'asilo, che poi sono diventati anche uno strumento che è stato recepito dall'Europa.
Importante anche la focalizzazione che Meloni ha nei confronti dell'Africa, quindi il Piano Mattei, perché l'Italia si affaccia sulla sull'Africa: in età lavorativa ogni anno entrano 20 milioni di africani, quindi a questi 20 milioni di africani dobbiamo dare una risposta possibilmente nei loro Paesi. Io in questo sono orgogliosa di avere, con la mia fondazione, che è una fondazione non for profit, in collaborazione con Università Cattolica e con le università africane, lavorato in 20 Paesi in Africa per formare 40mila imprenditori. Questa è una anticipazione concreta del Piano Mattei.
Una volta arrivati al Parlamento Europeo ci sarà da stabilire le alleanze: quali sono le sue idee? È d'accordo con la linea che ha intrapreso il segretario Tajani?
Il mio auspicio è che ci possa essere una riconferma, e sicuramente ci sarà, del Partito Popolare Europeo come primo partito, quindi sarà determinante in Europa. L'Italia, attraverso Forza Italia, può essere determinante in Europa. Ricordiamoci che ormai l'80 per cento delle leggi vengono fatte in Europa e vengono recepite nel nostro Paese, quindi è importante essere protagonisti in Europa.
Per quanto riguarda le alleanze, il mio auspicio è che ci possa essere un'alleanza con il Partito Popolare, come primo partito, e i liberali e conservatori. Se ci dovesse essere un'alleanza diversa con i socialisti, sicuramente cercheremo di correggere quell'ideologia ambientalista, e lo dico con grande rispetto dell'ambientalismo, con politiche pragmatiche che tengano in equilibrio la sostenibilità ambientale economica e sociale.
Mai alleanze con la destra estrema: la destra è una destra filorazzista e filonazista. Penso ad Alternative für Deutschland. Credo che i valori della nostra Europa, quelli che ci hanno consegnato i nostri padri fondatori, sono valori legati alla centralità della persona, allo stato di diritto, alla democrazia, al pluralismo, alle libertà individuali. Quindi non è possibile pensare che ci possano essere alleanze con chi guarda ancora a regimi totalitari con nostalgia.
In questo momento la vostra candidata alla Commissione europea è Ursula von der Leyen, ma qualora diventasse più concreta un'ipotesi di Mario Draghi come la vede?
Io credo che, in questo momento, sia irrispettoso nei confronti di personalità come von der Leyen e come Draghi parlare di nominativi che potrebbero essere alla guida della Commissione. Sono entrambe personalità di rilievo. Sarà il voto a determinare chi sarà alla guida della Commissione.