L’emergenza siccità arriva al Parlamento Ue: “Potrebbe diventare crisi idrica peggiore di sempre”
L'emergenza siccità è arrivata alla plenaria del Parlamento europeo. Mentre il Sud dell'Europa viene colpito da una delle più gravi crisi idriche degli ultimi decenni, anche le istituzioni Ue si preparano ad affrontare quello che potrebbe essere un disastro sotto diversi punti di vista. Il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, che ha presenziato alla discussione in Aula, già nei giorni scorsi aveva avvertito che l'attuale siccità nei Paesi mediterranei sarebbe potuta diventare "la peggiore di sempre". A portare davanti a tutti gli europarlamentari la gravità della situazione è stato il presidente del Piemonte Alberto Cirio.
La sua è una delle Regioni più colpite dall'emergenza siccità e il governatore, intervenendo a Strasburgo, ha sottolineato: "Dopo il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del governo italiano, oggi anche l'Europa ha preso atto della grave situazione in corso nel nostro territorio. L'emergenza che sta colpendo l'Italia non può restare un problema solo nazionale". Cirio si è detto soddisfatto del riconoscimento, da parte del Parlamento europeo, dell'urgenza della situazione. "È già un risultato importante, perché rappresenta il presupposto per la richiesta di accesso al fondo di solidarietà nazionale".
Šefčovič da parte sua aveva chiarito che l'Unione avesse, per quanto riguarda le emergenze siccità, il. modo di rispondere nel breve termine grazie ai meccanismi di protezione civile europea e attraverso i sistemi di allerta comunitari, che sono stati aggiornati di recente. "A lungo termine quello che dobbiamo fare è un uso migliore dell'acqua. In agricoltura dobbiamo guardare alla gestione sostenibile del suolo e alla copertura vegetale, dobbiamo investire nelle colture resistenti alla siccità e ripristinare le aree danneggiate", ha detto. I deputati europei hanno quindi discusso con Šefčovič le misure che l'Unione può intraprendere per fronteggiare la siccità nei Paesi dell'Europa meridionale e per prepararsi a crisi future.