Legittima difesa, in Italia boom di licenze sportive per avere un’arma in casa
In Italia almeno 4 milioni di persone detengono legalmente un'arma in casa, anche se tecnicamente ci sono 1 milione e 315mila licenze in vigore, a cui vanno aggiunti coloro che non hanno rinnovato la licenza negli ultimi anni, sfuggendo al monitoraggio. Secondo un'inchiesta del quotidiano La Stampa c'è stato un vero e proprio boom di licenze sportive negli ultimi tre anni, si tratta del 27% in più, arrivando a toccare quota 600mila. Il dato più interessante però è che, tra questi appassionati, solo 140mila risultano iscritti a federazioni di tiro a volo o poligoni privati. Quindi ci sono altri 460mila che, nonostante abbiano una licenza sportiva e, di conseguenza, un'arma in casa, non praticano alcuno sport. In generale le licenze sono in aumento (4% rispetto al 2015), ma le autorizzazioni a detenere un'arma per difesa personale, le più difficili da ottenere, sono in calo (-16% per le armi corte e -58% per le armi lunghe), così come quelle per la caccia (-9%).
Giorgio Beretta, dell'Osservatorio permanente sulle armi leggere, ha spiegato alla Stampa che "la legislazione italiana è sostanzialmente permissiva in materia di detenzione di armi", infatti "a qualunque cittadino incensurato, esente da malattie nervose e psichiche, non alcolista o tossicomane, è consentito ottenere una licenza che permette di possedere tre pistole, dodici fucili semiautomatici e persino un numero illimitato di fucili da caccia". Secondo il calcolo del quotidiano torinese in Italia c'è un militare per ogni venti civili possessori di un'arma da fuoco. Inoltre con la direttiva europea 477, recepita dal governo e applicata nel decreto 104 del 10 agosto 2018, è aumentato il numero di colpi nei caricatori, da 5 a 10 per le armi lunghe e da 15 a 20 per le armi corte. Il paradosso è che così i cittadini hanno più potenza di fuoco delle forze di polizia, che hanno caricatori da 15 colpi.
Nel frattempo il governo italiano ha approvato la legge 36 del 26 aprile 2019, in cui cambia il concetto di legittima difesa. Infatti, secondo quanto si legge nell'articolo 1 del testo:
Agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone.
Sussiste sempre il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: la propria o la altrui incolumità o i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.