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Legge sulla diffamazione, via libera della Camera: no al carcere per i giornalisti
Dalla Camera dei deputati via libera al disegno di legge sulla diffamazione: niente carcere per i giornalisti e ampliamento anche ai pubblicisti del segreto professionale.
A cura di
Redazione
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La Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il disegno di legge in materia di diffamazione, dopo un lungo esame cominciato in Commissione il 4 giugno ed in Aula il 6 agosto. Si tratta della proposta di legge del relatore Costa dal titolo "Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al codice penale e al codice di procedura penale in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante".
I punti principali sono riassunti da una scheda dell'ufficio stampa della presidenza della Commissione Giustizia della Camera, che spiega come tra le modifiche sostanziali vi siano:
- No al carcere per i giornalisti in caso di diffamazione, con una multa dai 5mila ai 10mila euro che sale fino a 60mila nel caso in cui si ha "consapevolezza del falso"
- Obbligo di rettifica senza commento, da pubblicare con rilevanza e riferimenti al testo incriminato
- Danno quantificato in base alla rilevanza e alla diffusione della testata
- Inclusione delle testate giornalistiche online e di quelle radiofoniche nel provvedimento che riguarda la stampa
- Ampliamento anche ai pubblicisti della possibilità di avvalersi del segreto professionale
- Responsabilità del direttore della testata solo se provato il nesso fra diffamazione ed omesso controllo
- Eliminazione del carcere ma aumento delle sanzioni pecuniare anche in caso di ingiuria e diffamazione fra privati
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