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Legge di stabilità 2016: come spenderemo i soldi (e cosa chiediamo all’Europa)

Bonus 80 euro, decontribuzione, taglio Imu e Tasi, piano contro la povertà: ma dove prenderà i soldi Matteo Renzi?
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Come noto, la legge di stabilità varata dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre è al vaglio delle istituzioni europee, solo successivamente sarà esaminata, discussa e approvata dal Parlamento italiano. Si tratta di un provvedimento complesso, il cui testo definitivo non è ancora stato reso noto, ma che è stato anticipato da slide, comunicati stampa e qualche bozza, che hanno permesso di conoscerne le linee guida e i passaggi essenziali.

Bruxelles si dovrà esprimere su una manovra che può valere 26,5 o 29,6 miliardi di euro (vedremo da cosa dipende questa differenza), probabilmente con qualche osservazione sulle coperture e sulla “destinazione” delle risorse recuperate dal Governo. Ma soprattutto la Commissione dovrà decidere se concedere o meno la cosiddetta “clausola migranti”, ovvero un ulteriore margine di flessibilità dello 0,2% del Pil, che vale circa 3,1 miliardi di euro, che sarebbe riconosciuto all’Italia in virtù dell’eccezionale sforzo messo in campo per gestire l’emergenza immigrazione nel Mediterraneo.

Le coperture della legge di stabilità

La manovra del Governo è finanziata in larga parte con la leva del deficit: 14,6 miliardi di euro arriveranno infatti tramite l’aumento del deficit, con il rapporto deficit / Pil portato al 2,2%. Nello specifico, il Governo chiede alla Ue lo 0,5% del Pil per la clausola riforme (sullo 0,4% c’era già stato un primo via libera ad aprile, ora si chiede un ulteriore 0,1%), e lo 0,3% per la clausola investimenti, mentre un altro 0,2% potrebbe arrivare come detto dalla clausola migranti.

La spending review varrà solo 5,8 miliardi di euro (vedremo quali saranno i ministeri), mentre altri 3,1 miliardi dovrebbero arrivare da "nuovi efficientamenti", ovvero tagli della spesa corrente anche attraverso modifiche agli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Alla quota di coperture strutturali va aggiunto anche l’introito proveniente dall’aumento della tassazione sui giochi: 500 milioni di euro ottenuti con un ulteriore 2% di prelievo erariale sulle slot machine e uno 0,5% sulle videolottery. Ci sono poi le misure una tantum: 500 milioni di euro dalle nuove gare per i concessionari slot e punti scommesse (il Governo ha smentito la possibilità del rilascio di nuove licenze, spiegando che si tratterà solo di emanare un nuovo bando per le concessioni in scadenza, che non saranno prorogate) e 2 miliardi di euro dal rientro dei capitali attraverso la voluntary disclosure.

La tabella è esemplificativa:

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Come verranno spesi questi soldi

La destinazione di queste risorse sarà solo in parte oggetto dei rilievi della Ue. Infatti ben 16,8 miliardi di euro serviranno a disinnescare le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative (in particolare dalle manovre di Monti, Letta e dello stesso Renzi lo scorso anno). Ulteriori 3,7 miliardi di euro andranno a coprire l’eliminazione di Tasi e Imu sulla prima casa (come “tecnicamente” i Comuni recupereranno il gettito perso è ancora da chiarire nello specifico), mentre circa 400 milioni serviranno a eliminare l’Imu agricola e oltre 500 quella sugli imbullonati. Tra le altre misure, segnaliamo l’istituzione di un “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale”, finanziato con 600 milioni di euro (si occuperà della legge delega sulla povertà, che dovrà essere contenuta nella legge di stabilità), le 500 cattedre per nuovi professori universitari (40 milioni di euro per il 2016 e 100 per il 2017), i mille posti da ricercatore (45 milioni per quest’anno) e 6mila borse di studio all’anno per gli specializzandi medici.

Se poi la Ue darà il via libera sulla clausola migranti, allora verrà anticipata la riduzione al 24% dell’Ires, al momento prevista per il prossimo anno.

Il riassunto qui:

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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