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Legge “salva – Berlusconi”, Renzi: “La manina è mia”

Stando a quanto si apprende in queste ore, il Presidente del Consiglio si sarebbe assunto la responsabilità del provvedimento “salva Berlusconi” di fronte all’assemblea dei deputati del Pd.
A cura di Redazione
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Dopo la eNews con la quale attaccava duramente chi “è ossessionato da Berlusconi e non ha mai finito col dimenticare gli italiani”, Matteo Renzi ha scelto l’assemblea dei deputati del Partito Democratico per rispondere direttamente alla valanga di critiche sulla cosiddetta legge “salva Berlusconi”. Stiamo ovviamente parlando dell’articolo 19 bis della delega fiscale, che stabilisce una soglia di non punibilità al 3% per i reati fiscali e che in qualche modo avrebbe rappresentato un salvacondotto per Silvio Berlusconi, il quale avrebbe potuto chiedere l’annullamento della condanna per frode fiscale, ritornando ad essere candidabile ed eleggibile ad eventuali nuove elezioni.

Dopo le polemiche degli ultimi giorni, dunque, Matteo Renzi sembra aver deciso di attribuirsi la paternità della norma, rispondendo seccamente nell’assemblea dei deputati Pd: “La manina è la mia”. Una scelta che serve soprattutto a proteggere l’esecutivo dagli attacchi della minoranza (e delle opposizioni parlamentari), ma che soprattutto potrebbe servire a disinnescare una mina pericolosissima nel percorso che porta all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Del resto allo stesso scopo era stato proprio Renzi a "bloccare" (temporaneamente) il provvedimento, rinviando la discussione alla fine di febbraio (dunque presumibilmente dopo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che peraltro sarà preceduta da una riunione congiunta degli eletti Pd per "decidere il metodo", come lo stesso Presidente del Consiglio ha confermato nel corso dell'Assemblea). 

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