Legge elettorale: si alza la soglia per il premio di maggioranza
La commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato un emendamento alla legge elettorale che prevede l'innalzamento della percentuale di preferenze per poter usufruire del premio di maggioranza. In particolare l'emendamento prevede una soglia di sbarramento del 42,5% per poter accedere al premio del 12,5% e arrivare al 55%. La proposta era stata presentata dal leader dell'Api Francesco Rutelli, ed è stata votata dalla Lega, dal Pdl, dall'Udc, da Fli e da Mpa, mentre hanno votato contro Pd e Idv. Un colpo a sorpresa temuto dallo stesso Bersani e che ha scatenato la reazione del Partito Democratico. "I lavori della commissione sono compromessi, ora si va in Aula" ha tuonato la capogruppo del Pd in Senato, Anna Finocchiaro, annunciando una nuova proposta di modifica del suo partito in Aula che "fisserà una soglia al 40% però con un premio al 54% oppure in caso di non raggiungimento della soglia un premio al primo partito del 10-12%"
Le dure repliche del Pd – Quelle che hanno votato questo emendamento "sono forze politiche che vogliono consegnare il Paese ad una situazione dove nessuno vince e nessuno perde" ha proseguito Finocchiaro "noi del Pd, invece, vogliamo una legge che dia stabilità al Paese". "C'e' chi pensa ai propri interessi personali, come il Pdl per cui è meglio che non vinca nessuno" ha accusato la capogruppo del Pd perché "nessuno di noi nel Pd pensa di ripetere la porcata del Porcellum che consentiva a chi aveva un solo voto in più di raggiungere il 55%, ma vogliamo semplicemente un premio capace di garantire la governabilità". Della stesa idea anche il vicepresidente del gruppo Pd al Senato, Nicola Latorre che parla di "inganno ai danni degli italiani che voteranno per una coalizione alla quale sarà impedito di governare"."Pdl e Lega, destinate alla sconfitta elettorale legiferano ancora una volta per impedire al centrosinistra di governare come accadde con il Porcellum per impedire il pieno successo elettorale di Prodi" ha concluso Latorre.
Ora c'è da ricucire lo strappo – Difende invece il suo emendamento il leader centrista Rutelli che parla di passo avanti, così come Pierferdinando Casini che lo ha appoggiato. "L'individuazione di una soglia era cosa sacrosanta dopo i rilievi della Corte Costituzione" ha detto il leader dell'Udc precisando che la voglia di un Monti Bis non c'entra con questa scelta. Dopo i proclami e mentre in commissione ora si discute dell'ipotesi che nessuno riesca a raggiungere la soglia di sbarramento, c'è già chi cerca di ricucire lo strappo. Bersani assicura che il Pd è pronto a discutere ma "bisogna considerare la governabilità perché l'Italia è davanti a tantissimi problemi e la colpa più imperdonabile è una legge che in premessa inabissa la governabilità". Dello stesso tono anche le parole di Casini che assicura "il confronto è sempre aperto, ci sono reazioni di facciata e reazioni di sostanza e vedrete che alla fine arriveremo ad un accordo".