Legge elettorale, Renzi rilancia: “Approvata entro i primi di giugno”
A giugno ci sarà la nuova legge elettorale, ne è convinto l'ex Premier Matteo Renzi che ha deciso di mandare un messaggio a tutte le forze politiche parlamentari rilanciando l'urgenza della nuova legge elettorale. "Dopo mesi di rinvii la Camera ha deciso di andare in aula il 29 maggio. Questo permetterà – per regolamento – di avere tempi contingentati e di approvare la nuova legge nei primi giorni di giugno", ha spiegato infatti Renzi riferendosi al testo depositato in commissione Affari costituzionali dal nuovo relatore Fiano dopo il no dei Dem all’Italicum bis e il ritiro del testo base precedentemente presentato in commissione parlamentare
"Come Partito Democratico lanciamo un appello a tutti gli altri: per favore, non perdete altro tempo. Diteci dei no o dei sì, fate emendamenti, avanzate controproposte. Ma non rinviate ancora la data del 29 maggio", ha esortato poi il segretario del Pd attraverso Facebook, aggiungendo: "Sono passati ormai quasi sei mesi dal referendum: per favore, non prendete in giro i cittadini. Il PD offre serietà ma chiede rispetto per gli italiani". "Noi siamo favorevoli al 29 maggio e abbiamo il testo pronto. Gli altri vorrebbero rinviare" ha sottolineato ancora Renzi accusando gli avversari politici soprattutto il M5S: "Loro non vogliono nemmeno il Mattarellum che ha il 75% dei collegi. E dire che Grillo nel 2013 diceva il contrario".
Le esortazioni del segretario del Pd però non sembrano aver raccolto molto consenso tra le altre forze politiche. "In Commissione Affari Costituzionali della Camera ne succedono di tutti i colori. Il presidente Mazziotti, che è in maggioranza, è stato sconfessato dal Partito democratico, che ha nominato relatore della legge elettorale Fiano. Noi da Mazziotti eravamo garantiti, come lo eravamo dal testo base che aveva presentato, ora vedremo cosa farà Fiano, anche se sembrerebbe che finalmente la montagna del Pd abbia partorito il topolino del Verdinellum" ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta accusando: "Il teso è di fatto un Cespugliellum perché moltiplicherà i ricatti che a livello locale i piccoli gruppi porteranno avanti verso i partiti maggiori". Contrari anche quelli di Mdp che accusano: "I mesi di rinvio sono stati imposti dalla melina e dalla confusione del suo partito. L'appello a non perdere tempo dovrebbe perciò consistere anzitutto in una poderosa autocritica. È surreale che adesso Renzi invochi il rispetto della scadenza del 29 maggio, impossibile da rispettare proprio in conseguenza delle piroette del Pd".
"Si sta provando a fare una legge elettorale contro il Movimento cinque stelle insieme a Verdini e a qualche pezzo del Gruppo misto e con una Lega Nord, che prima urlava all'inciucio quando noi abbiamo aperto alla luce del sole al Pd, e adesso si butta nella mischia", ha attaccato invece il vicepresidente M5s della Camera, Luigi Di Maio, concludendo: "Io credo che non riusciranno ad approvarla, perché sebbene stiano facendo i conti al Senato, in questo momento ognuno va per sé nel Pd e nei partiti minori. Quindi torneranno da noi a chiederci di trovare una quadra alla luce del sole su una legge elettorale che possa davvero dare governabilità a questo Paese".