Legge elettorale, Renzi: “Modifiche possibili, ma che siano tutti d’accordo”
Alla schiera dei "piccoli" partiti infuriati per la legge elettorale proposta dal duo Renzi-Berlusconi si aggiunge anche la minoranza del Partito Democratico. E' Cuperlo che sta tentando in questi giorni di ricompattarla, dopo le dimissioni da presidente, nel tentativo di far cambiare idea al segretario che, visti gli attacchi arrivati anche dal Movimento 5 Stelle e dal Nuovo Centrodestra, apre qualche spiraglio: "Modifiche sono possibili, il Parlamento è libero di farle, ma che tutti siano d'accordo. Altrimenti rinizia tutto d'accapo", avvisa Renzi, che poi aggiunge: "Qualche franco tiratore ci sarà ma se faranno fallire la riforma elettorale senza metterci la faccia, dopo quello che è accaduto per l'elezione del presidente della Repubblica, allora la strada della legislatura sarà in salita, non affosseranno la legge elettorale ma la legislatura".
Intanto la riforma del Porcellum slitta dal 27 al 29 gennaio: a deciderlo, dopo una lunga e accesa discussione, è stata la Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Sul provvedimento il voto è previsto tra il 30 e il 31 gennaio. Determinante il ruolo di Sel, impegnata questo weekend con il congresso di partito nel quale, tra le altre cose, si discuterà dell'Italicum. Nichi Vendola, tuttavia, ha fatto sapere che il partito voterà contrariamente se il testo non verrà emendato.