Legge elettorale, la maggioranza si spacca e Pd – M5S – Sel votano assieme
Per rompere lo stallo sulla legge elettorale serviva evidentemente uno strappo. Ed è arrivato, dopo lunghe trattative e probabilmente grazie a qualche provvidenziale intervento "dall'alto", nella forma di un passaggio di consegne, dal Senato alla Camera. L'ufficializzazione del passaggio alla Camera dei deputati è avvenuta in Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove si è materializzata un'inedita alleanza fra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Sinistra Ecologia e Libertà, mentre contro si sono espressi Lega Nord, Gal, Scelta Civica, Nuovo Centro Destra e Forza Italia.
Dunque, il percorso verso la riforma della legge elettorale partirà da Montecitorio, dove ovviamente il Partito Democratico può contare su condizioni più favorevoli e la sensazione è che, su indicazione dello stesso Matteo Renzi, si possa arrivare a tappe forzate verso una proposta che metta le altre forze politiche di fronte a compiute responsabilità. Tra l'altro ricordiamo che solo la scorsa settimana la capigruppo di Montecitorio aveva spinto verso la calendarizzazione della proposta di ritorno al Mattarellum, che in ogni caso resta un'opzione in campo. Intanto però, a mettere le mani avanti e a prevenire divisioni interne alla maggioranza è il ministro Quagliariello: "Ma cosa può interessare al cittadino se la legge elettorale va alla Camera o al Senato? La riforma si può fare solo se diventa parte di un accordo di governo: nessuno può fare le riforme prescindendo dal governo".