Legge elettorale, la Camera boccia preferenze e “quote rosa”
L'Italicum si blocca sulle quote rosa. La Camera ha infatti bocciato l’emendamento del capogruppo del Misto, Pino Pisicchio, appoggiato anche da Sel, Lega, FdI e PI, che prevede che si possono "esprimere fino a due voti di preferenza e, nel caso in cui vengano espressi entrambi, essi devono riguardare due candidati di sesso diverso compresi nella stessa lista, pena l’annullamento del voto di preferenza" ha detto Fabiana Dadone del M5S che si è detta "favorevole ad aprire almeno un dibattito". Anche la presidente Laura Boldrini, dopo aver incontrate alcune deputate (appartenenti a diversi gruppi: assenti quelle di FI e Movimento 5 Stelle. Presenti, tra le altre, le parlamentari Pd Barbara Pollastrini e Roberta Agostini, Dorina Bianchi di Ncd, Titti Di Salvo di Sel, Irene Tinagli di Sc e Gea Schirò di PI) , ha raccomandato che "il rispetto della parità di genere è una causa che riguarda tutti e che si deve tradurre in azioni concrete".
L'obiettivo è quello di arrivare all'alternanza uomo-donna nelle liste elettorali, con il 50% delle donne capolista. Netta era sembrata la posizione della presidente della Camera: "Abbiamo due articoli della Costituzione, il 3 (sull’uguaglianza) e il 51 (sulla promozione delle pari opportunità), che ci spingono in questa direzione. E la metà della nostra popolazione è costituita da donne. La nuova legge elettorale deve tenere conto di questo". Alla fine lo scarto tra i voti a favore dell'emendamento (236) e quelli contrari (278) è risultato molto basso, ma tanto basta per far saltare l'emendamento. I lavori e le votazioni sul Disegno di legge di riforma della legge elettorale riprenderanno ora lunedì prossimo.