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Legge elettorale, l’attacco del Movimento 5 Stelle: “Votiamo ora con proporzionale con preferenza”

Il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Commissione Affari Costituzionali della Camera commenta la sentenza della Consulta e spiega: “Incostituzionali anche le proposte di Renzi”.
A cura di Redazione
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Non è tardata ad arrivare la replica del Movimento 5 Stelle alla "lettura collettiva" che vuole che dalle motivazioni della sentenza della Consulta sull'incostituzionalità del Porcellum emergano elementi "positivi" per la discussione della nuova legge elettorale, magari nel solco delle 3 proposte elaborate da Matteo Renzi. Stando invece alla interpretazione del gruppo grillino nella Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, la situazione sarebbe radicalmente diversa.

Infatti, pur nella premessa che si tratta di una sentenza "molto politica e in alcune parti contraddittoria", con la quale la Corte "ha voluto dare continuità a questo Parlamento e di riflesso a questo Governo, e lo è soprattutto in un passaggio", dalle motivazioni della sentenza è possibile trarre alcune conclusioni essenziali (che vi riassumiamo in punti):

  • la composizione del Parlamento deve rispettare il voto degli elettori. Quindi via il premio di maggioranza cheregalava il 55% delle poltrone in Parlamento a chiunque avesse preso anche un solo voto in più del secondo arrivato e via ogni sistema eccessivamente distorsivo del voto degli elettori
  • risulta chiaramente incostituzionale la prima proposta del segretario del Pd sul Mattarellum corretto con premio di maggioranza, che rende ancor più distorsivo il sistema britannico
  • è chiaramente incostituzionale la seconda proposta del segretario del Pd, sul modello spagnolo, già in parte distorsivo di per se, al quale Renzi, l'arraffatore di seggi, aggiungerebbe generosamente un premio di maggioranza, che lo renderebbe anch'esso iper distorsivo: di nuovo, col 25% dei voti si può ottenere la maggioranza assoluta dei seggi
  • è chiaramente incostituzionale la proposta del segretario del Pd sul modello della legge elettorale dei sindaci, che garantirebbe al partito minoritario più votato al secondo turno un premio di maggioranza irragionevole: qui può bastare anche meno del 25% per ottenere il 60% dei seggi

Dunque, per i grillini è necessario chiarire che il Parlamento deve tornare ad essere rappresentativo del voto dei cittadini e non vi sono poi molte discussioni da fare: "Per finire, oggi una legge elettorale esiste ed è quella uscita dalla sentenza della Corte che prevede un sistema proporzionale puro con le soglie di sbarramento attuali e la possibilità per l'elettore di esprimere una preferenza. Non è un granché, ma almeno è costituzionalmente legittima…"

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