Legge elettorale, dura tre ore l’incontro tra Renzi e Berlusconi a Palazzo Chigi
Ore 10:55 – Terminato dopo quasi tre ore il vertice tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Al termine dell'incontro è stato Guerini a confermare la possibilità di modifiche alle soglie di sbarramento e a smentire (per il momento) la marcia indietro sulla questione delle preferenze. Su quest'ultimo aspetto, in particolare, l'esponente del Partito Democratico ha chiarito che ci sarà ancora molto da lavorare, dal momento che le posizioni restano ancora quelle "iniziali".
Silvio Berlusconi, come anticipato ieri da Fanpage.it, è giunto a palazzo Chigi poco dopo le 8 di questa mattina per incontrare il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Con l’ex premier e leader di Forza Italia c’era Gianni Letta. Al centro del colloquio tra Berlusconi e Renzi c'è in particolare la legge elettorale. La riunione è stata allargata agli ambasciatori di Fi e Pd e serve soprattutto per chiarire definitivamente i punti di incontro in merito alle modifiche da apportare all'Italicum che da settembre riprenderà il suo cammino al Senato. Berlusconi dovrà dire fino a che punto Forza Italia è disposta ad accettare le modifiche al testo licenziato dalla Camera. Presenti al vertice di palazzo Chigi, oltre a Gianni Letta, anche Denis Verdini con Berlusconi, mentre con Renzi sono presenti Lorenzo Guerini e Luca Lotti. I limiti da superare appaiono chiari: le soglie di sbarramento e le preferenze.
Renzi ottimista su riforme e legge elettorale
Ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha parlato con i giornalisti durante una passeggiata al centro di Roma, è apparso ottimista. Ottimista sulla possibilità di trovare presto un accordo sulla legge elettorale e ottimista anche per il lavoro che è in corso al Senato. “Quanti avrebbero scommesso 20 giorni fa che saremmo arrivati dove siamo? È una cosa storica. È stato ridotto il numero delle persone che vivono con la politica e di politica. La politica sta facendo la sua parte”, così il premier rivolgendosi ai giornalisti. Ieri, in particolare, sono stati approvati altri sette articoli del ddl costituzionale sulla riforma del Senato. I lavori a Palazzo Madama continuano anche oggi e se tutto procederà rapidamente, come Governo e maggioranza si aspettano, domani potrebbe arrivare il primo sì dell’assemblea. Si vocifera che lo stesso Renzi domani potrebbe anche intervenire in Aula al Senato prima del via libera definitivo.