Legge elettorale e riforme: Il governo va avanti, ma il Pd si spacca
La riforma della legge elettorale rischia di diventare il primo vero scoglio con cui l'esecutivo guidato da Enrico Letta dovrà fare i conti per non mandare all'aria la precaria coalizione di governo. Se infatti a parole tutti i partiti sono contrari al Porcellum le differenze di vedute tra i vari gruppi sono notevoli e nonostante i richiami anche del Presidente della repubblica fino ad ora non si è giunti ad una soluzione. Ad accendere nuovamente la miccia delle polemiche è stata la proposta del deputato Pd Roberto Giachetti che semplicemente prospettava l'abolizione del porcellum e il ritorno diretto al vecchio sistema elettorale, il Mattarellum. La proposta dell’ex radicale ora renziano non è piaciuta però ai vertici del partito né tantomeno al governo, anche se ha trovato molti sostenitori alla Camera. Dal Pd hanno invitato Giacchetti e gli altri deputati a desistere e convocato d'urgenza una riunione del gruppo per discutere la situazione.
"Non è una mozione di partito, di gruppo, né tantomeno di corrente" ha spiegato Giacchetti durante l'assemblea del gruppo a Montecitorio, ricordando che i cento deputati che l'hanno firmata appartengono a schieramenti diversi. La proposta che è stata bocccicata dall'Aula ha comunque spaccato il Pd. Dal suo canto il governo aveva già chiarito che avrebbe dato parere contrario così come a tutte le proposte che entrano nel merito delle riforme transitorie della legge elettorale. L'altolà era arrivato dallo stesso Premier Letta durante il voto per la mozione di maggioranza approvata dall'Aula con 224 sì, 61 no e 4 astenuti. La mozione concordata tra Pd e Pdl infatti rinvia il tutto ai prossimi mesi impegnando il governo a presentare entro giugno un disegno di legge costituzionale che preveda una procedura straordinaria per la riforma della Costituzione.
Del resto il Pdl ha avvertito: "Su legge elettorale c'è vincolo di maggioranza". Come ha spiegato il capogruppo Renato Schifani "La legge elettorale deve seguire il processo di riforma costituzionale, ne va della serenità dell'Esecutivo". "Troveremo la migliore soluzione assieme, ma dico attenzione quando si parla della riforma della legge elettorale ancor prima della riforma costituzionale" ha insistito Schifani a nome del Pdl sottolineando che di legge elettorale se ne riparlerà solo alla fine del complesso di riforme istituzionali. Concetto ribadito da Brunetta e Gasparri.
A favore della proposta Giachetti invece si era schierata Sel. "Il ritorno al Mattarellum è il risarcimento per l'elettorato che è stato strapazzato e umiliato da una legge che non meritava per tre volte." ha detto il capogruppo di sinistra ecologia e libertà Gennaro Migliore confermando che il gruppo voterà contro la mozione di maggioranza. Contro la mozione appoggiata dal governo anche la Lega Nord e il M5S. I grillini infatti hanno presentato una loro proposta: "Soglia minima per il premio di maggioranza, stessi sistemi di calcolo del premio di maggioranza per Camera e Senato, ripristino del voto di preferenza nel rispetto della parità di genere e uniformità delle condizioni di accesso alla ripartizione dei seggi tra liste e coalizioni".