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Legge di stabilità: Uil e Cgil pronti allo sciopero contro i tagli al pubblico impiego

Il leader della Uil Angeletti annuncia battaglia e anche uno sciopero contro i tagli al pubblico impiego decisi dal Governo. Critiche severe anche da Susanna Camusso.
A cura di Antonio Palma
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Dopo il varo ieri della nuova legge di stabilità da parte del governo, non si sono fatte attendere le prime reazioni da parte del mondo sindacale, che non sono affatto positive. La Uil infatti appena appreso delle decisioni del Consiglio dei ministri in merito ai tagli sul pubblico impiego ha minacciato dure proteste e anche uno sciopero nel caso l'Esecutivo non tornasse sui suoi passi. La Uil è "certamente pronta a proteste forti fino allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che riguardano il pubblico impiego, dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione" ha dichiarato infatti questa mattina il segretario della Uil Luigi Angeletti intervistato nella trasmissione "L'Economia Prima di Tutto" su Radio1 Rai.

"Il governo aveva detto basta ai tagli lineari, annunciando d'ora in poi solo operazioni chirurgiche sulla pubblica amministrazione per decidere dove investire e dove tagliare" ha ricordato ancora il leader della Uil, aggiungendo "Cosa c'è invece di più lineare di bloccare la contrattazione?". In particolare secondo Angeletti lo stop alla contrattazione è ingiusto perché "Colpisce tutti i lavoratori dipendenti, qualsiasi lavoro facciano, qualunque importanza abbia il loro lavoro per la vita dei cittadini". Il leader sindacale si è scagliato duramente conto il Governo accusandolo di non avere criterio. "La rateizzazione della liquidazione inoltre dà il senso della disperazione: vanno alla ricerca dei soldi ovunque" ha sottolineato infatti Ageletti, concludendo "E' gravissimo e senza nessun criterio, se la prendono sempre con le stesse persone. Basta".

Della stessa idea anche il leader della Cgil Susanna Camusso che spiega "il provvedimento smentisce le promesse fatte in queste settimane da molti ministri e dal Governo". "Con la Cisl e la Uil abbiamo una piattaforma unitaria, nelle prossime ore vedremo come trasformare una mobilitazione in tutte le forme utili a sostenere la nostra piattaforma" ha annunciato il segretario della Cgil non esaudendo quindi il ricorso ad uno sciopero. "Il nostro problema è che questa Legge di stabilità bisogna cambiarla e quindi nelle prossime ore decideremo tutte le cose utili a questo fine" ha concluso Camusso.

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