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Legge di stabilità: il Governo ottiene la fiducia, Forza Italia esce dalla maggioranza

Il Governo ottiene la fiducia al Senato, dopo una seduta fiume terminata nella tarda nottata. Forza Italia vota no ed è fuori da maggioranza.
A cura di Redazione
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Ore – Il Governo ottiene la fiducia dal Senato, con 171 sì, 135 no e 0 astenuti.

Ore 00:00 – Dopo una votazione preliminare sulle procedure, si comincia con la prima chiama.

Ore 23:50 – Grasso mette al voto l'emendamento tra le proteste dell'Aula, soprattutto nei suoi confronti. Urla e insulti dai banchi dell'opposizione. Ma non si procede, perché Ferrara chiede una ulteriore verifiche e addirittura Sposetti, del Partito Democratico, attacca: "Non è possibile votare un testo che non è corretto, non capisco cosa voglia dirci Franceschini".

Ore 23:40 – Ancora non cominciano le operazioni di voto. Uno alla volta i senatori dovrebbero essere chiamati ad esprimere il proprio voto sulla questione di fiducia posto sul maxiemendamento alla legge di stabilità. Va segnalato anche un altro battibecco procedurale, dopo che il Governo ha chiesto ulteriori correzioni formali al maxiemendamento: dura la reazione dei senatori di Forza Italia che hanno attaccato duramente il sottosegretario Legnini. Franceschini ha ribadito che si trattasse invece di mere correzioni formali, rimettendosi al giudizio della Presidenza. Grasso infine ha optato per l'ammissione delle "mere correzioni di forma", rimandando all'originale depositato e parlando di un "errore nella fotocopiatura": dunque si va al voto con le correzioni chieste da Legnini.

Ore 23:15 – Per il Partito Democratico parla il senatore Guerrieri Paleotti che comincia subito parlando del "lavoro di qualità svolto in Commissione e recepito in buona parte nel testo del Governo". La legge di stabilità, secondo l'esponente democratico, "tiene i conti in ordine, spinge il Paese verso la crescita e dopo 4 anni di manovre lacrime e sangue, questa legge non mette le mani nelle tasche degli italiani". La fiducia del Partito Democratico dunque poggia su "3 insiemi di misure importanti: credito alle imprese e alle famiglie, riduzione del cuneo fiscale, sistemazione della tassazione immobili su base locale". Non manca il riferimento al "reddito di sostegno, finanziato con 120 milioni di euro" e una stoccata alla "storia dell'aumento delle imposte cui fa riferimento Forza Italia, che non ha fondamento". In conclusione: "Provocare ora una crisi di Governo sarebbe insensato, questa manovra è utile e necessaria".

Ore 23:05 – Parla Paolo Romani e annuncia battaglia per Forza Italia. Il senatore forzista comincia il suo intervento evidenziando come in poche ore il Governo abbia presentato un maxiemendamento di oltre 500 commi, con una relazione tecnica di 62 pagine: "Una impresa improba, guardate come siamo ridotti". Poi l'affondo: "Letta azzeri tutto e prenda atto che questa legge di stabilità non risolve i problemi e non è in linea con le esigenze vitali del Paese (una citazione di Napoletano, del Sole24Ore, ndr). Noi abbiamo preparato le nostre proposte come partito di maggioranza senza fare ostruzionimo. Ma è stato chiaro che questa è una legge di manutenzione, non sviluppo". "Ci aspettavamo di più dal Governo di larghe intese", continua Romani, per poi chiudere con un affondo: "Alla prova più importante scopriamo un Governo confuso, incapace di far risalire la china al Paese e che ci propone una legge inaccettabile che non merita la nostra fiducia".

Ore 23:00 – Dura opposizione del Movimento 5 Stelle. Per i grillini parla la senatrice Lezzi, che ricorda subito le nuove entrate previste da un comma specifico del maxi emendamento, spiegando come si tratti di misure richieste espressamente dall'Europa. Secondo la senatrice Lezzi nemmeno i soldi recuperati dalla spending review rappresentano una garanzia, perché "l'Europa non ci ritiene un Paese affidabile" e l'unica cosa certa è che "stiamo ancora una volta delegando tutto ai Comuni che già sono in trincea". "Questo dialogo parlamentare", chiosa Lezzi, "è quello del ‘si salvi chi può' ed è indecoroso delle istituzioni. Noi non daremo la fiducia perché questo Governo non intercetta i bisogni del Paese e regala soldi con una serie di provvedimenti localistici".

Ore 22:45 – Nessuna sorpresa dalle dichiarazioni di voto. Al no di Sinistra Ecologia e Libertà e Lega Nord si sono subito contrapposti i sì (con riserve) di Scelta Civica e del Nuovo Centro Destra. La considerazione ricorrente è una: insoddisfazione per alcune scelte dell'esecutivo sulla destinazione delle poche risorse, ma coscienza della necessità di non indebolire l'azione di Governo. Non è sfuggito poi, il richiamo di Sacconi, che ha parlato per gli alfaniani, all'atto "grave che il Pd porterà a compimento domani, con il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi": un segno evidente della battaglia parlamentare che la compagine di maggioranza farà assieme agli ex sodali di Forza Italia.

Ore 22.00 – Iniziano ora le dichiarazioni di voto. Conclusa la discussione generale sulla legge di stabilità, ora via libera alle dichiarazioni di voto dei vari gruppi parlamentari del Senato. I primi a parlare saranno i rappresentanti del gruppo Grandi autonomie e libertà che però molto probabilmente si presenteranno divisi. Durante la discussione infatti i senatori Gal Scavone e Compagnone hanno già annunciato che voteranno la fiducia al Governo "per un forte senso di responsabilità"

Ore 21.50 – Testo corretto dagli errori. Dopo le proteste di Palazzo Madama sui numerosi ed evidenti errori formali nel testo presentato in Aula, il presidente del Senato Pietro Grasso durante la discussione ha comunicato ai senatori che sono finalmente arrivate le tabelle e il testo della relazione tecnica del maxiemendamento corretto e rivisto.

Ore 21.30 – Intanto cominciano ad essere noti alcuni particolari sulle modifiche alla legge di stabilità. In particolare fa discutere il "fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria, con un plafond di 120 milioni nel triennio 2014-2016" (stessa cifra messa a disposizione per reddito minimo, insomma), un piano che servirà ad "incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all'innovazione tecnologica e digitale e all'ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali". Confermate le agevolazioni fiscali per la Sardegna, anche se salta la modifica dello Statuto della Sardegna che avrebbe aperto la strada nell'Isola alla fiscalità di vantaggio.

Ore 21.15 – Continuano gli interventi in Aula, il voto arriverà in nottata. Proseguono gli interventi sul tema, con la conferma degli orientamenti sul voto: da una parte la maggioranza che sostiene Letta ed il Governo, composta da Pd, Sc, Autonomie e Nuovo centro Destra, pur riconoscendo i limiti dell'impianto della legge, ne loda molti aspetti e sostanzialmente concorda con "l'impossibilità" di migliorare il provvedimento dati "i tempi strettissimi" e "l'atteggiamento dell'opposizione"; dall'altra l'opposizione che insiste sugli errori formali nella presentazione del maxiemendamento (nella relazione tecnica, soprattutto) e sottolinea come la legge non "rappresenti certo un volano per la crescita", quanto piuttosto "una enorme occasione mancata". Tra questi ultimi, dunque, anche i senatori di Forza Italia.

Ore 20.45 – Slitta il voto sul bilancio. Il voto finale sulla legge di bilancio slitta a domani mattina, mentre stasera sarà  votata solo la fiducia sulla legge di stabilità. La riunione del Consiglio dei ministri per approvare la Nota di variazione al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 ed il triennio 2014-2016 che recepisce le modifiche della legge di Stabilità sul Bilancio, infatti, è stata fissata per mercoledì mattina alle 8.30. Solo dopo l'aula del senato si riunirà per il voto finale sul bilancio dello Stato.

Ore 20.35 – Errori formali nel maxiemendamento. Il ministro Dario Franceschini interviene dopo le  critiche sollevate in Aula da Lega Nord e Forza Italia, ammettendo la presenza di errori formali nel maxi emendamento e nella relazione tecnica, e l'assenza delle tabelle nella legge di stabilità. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento però ha assicurato che i saldi del maxi-emendamento alla legge di stabilità arriveranno in Senato durante la discussione generale così come saranno corretti gli errori formali della relazione tecnica. Franceschini ha sottolineato che il governo “si è trovato a operare in un calendario fissato dal Senato, con la commissione Bilancio che ha finito lavoro stanotte senza mandato al relatore". "Il governo ha agito con sollecitudine per recepire il lavoro della commissione” ha proseguito il Ministro, aggiungendo che però “la relazione tecnica c'è ed è stata bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato”

Ore 20.20 – Scelta Civica voterà la fiducia. Linda Lanzillotta di Scelta Civica critica il governo perché non ha accolto gli spunti del movimento durante la discussione sulla legge di stabilità anche se ha confermato il voto favorevole del gruppo alla fiducia sia sul provvedimento che indirettamente sul governo. "Ci siano sentiti non coinvolti nel processo decisionale" ha spiegato Lanzillotta ricordando che il silenzio del governo su alcune proposte di Scelta civica "rivelano scarsa consapevolezza della crisi e della necessità di una radicale cambiamento della politica di rilancio". Il voto favorevole alla fiducia di Scelta Civica dunque solo per mantenere la stabilità politica in Italia.

Ore 20.10 – Napolitano: "Fiducia importante per capire se esiste maggioranza". Dopo l’incontro tra Napolitano e Letta, una nota diffusa dal Quirinale spiega che a seguito dell’abbandono di Forza Italia valutare se esiste una maggioranza a sostegno del governo è necessario e sarà fatto con la votazione sulla questione di fiducia sulla legge di stabilità. "La necessità di verificare la sussistenza di una maggioranza a sostegno dell'attuale governo sarà soddisfatta in brevissimo tempo durante la seduta in corso al Senato con la discussione e la votazione sulla già posta questione di fiducia" è scritto nella nota che sembra anche una risposta indiretta a Brunetta che in un tweet ha chiesto a Letta di chiedere la fiducia sul governo. “Letta salga al Colle e si presenti a Camere per chiedere fiducia sul suo governo e non sula legge di Stabilità” ha scritto infatti il capogruppo alla camera di FI.

Ore 19:50 – Di fronte alle proteste dell'Aula, interviene il ministro Franceschini. Il ministro per i Rapporti col Parlamento chiarisce che "il testo è arrivato senza mandarlo al relatore e noi abbiamo recepito i lavori della Commissione con molta sollecitudine", spiegando che "il testo è presentato con fretta che aula richiedeva, ma non cambia il fatto che la relazione tecnica c'è ed è stata depositata e bollinata dalla Ragioneria dello Stato". Dello stesso avviso Grasso che chiude la questione: "Prendo atto volontà del Governo di usare fiducia e sottopongo a voto il testo. C'è relazione tecnica, rispetto alla quale la presidenza esercita controllo legittimità verificando firma e bollinatura, ma non è oggetto del voto, che resta maxi emendamento. Dichiaro dunque aperta la discussione sulla questione di fiducia". Ma continuano le proteste dell'opposizione.

Ore 19:30 – Grasso respinge le obiezioni: "Non entro negli aspetti tecnici, mi attengo al parere della Commissione". Così Grasso risponde a chi gli chiede di non accettare la presentazione dell'emendamento alla legge di stabilità, ripassando la parola al senatore Azzolini, che prova ancora a mediare: "Relazione tecnica bollinata dalla Ragioneria Generale dello Stato, ma sarebbe necessaria integrazione del Governo e presentazione degli allegati mancanti". Subito dopo è intervenuto l'ex ministro Calderoli, che ha sottolineato i limiti e gli errori nella relazione tecnica, chiedendo alla Presidenza di non dichiarare ammissibile l'emendamento: "Addirittura in un comma c'è scritto semplicemente ‘sentire Riccardi', ma cosa significa? In un altro punto c'è scritto ‘manca la copertura', ma è possibile accettare una cosa del genere? Non è accettabile, è una questione di dignità dell'Aula".

Ore 19:20 – Riprende la seduta. Subito la parola al Presidente della Commissione Bilancio Azzolini, che ha sottolineato come vi siano alcune obiezioni formali e sostanziali di cui tenere conto prima di procedere con i lavori dell'Aula: "Non sono chiari ai senatori le origini dei saldi. La relazione tecnica non è completa". Immediata la replica del senatore Ferrara del Gal: "Dunque se la relazione non è rispondente, l'emendamento è come se non fosse stato presentato. La presidenza non deve accettarlo". Simile anche la posizione delle forzista Bonfrisco: "Su questo testo vi sono errori e lacune, non è relazione tecnica accettabile".

Ore 18:15 – Ricomincia con ritardo la discussione al Senato sul maxiemendamento alla legge di stabilità, ma solo per una brevissima comunicazione del presidente di turno Roberto Calderoli: "La Commissione (il Presidente Azzolini aveva chiesto 30 minuti, ottenendone 60 da Grasso, ndr) è ancora riunita e dunque la seduta riprenderà solo alle 18:45".

Ore 17:50 – No alla cessione delle spiagge, sì al dirottamento dei risparmi sul finanziamento pubblico ai partiti al fondo calamità. Sono questi gli altri particolari che emergono dall'analisi del maxiemendamento alla legge di stabilità su cui il Governo porrà la fiducia. Intanto, dai piani alti di Forza Italia arriva la conferma del no alla fiducia.

Ore 17:30 – Nella legge di stabilità ci sarà l'introduzione del reddito minimo garantito. L'annuncio arriva dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, che conferma: "Il reddito minimo garantito sarà finanziato abbassando da 150.000 a 90.000 euro la soglia delle pensioni d'oro da cui attingere per il contributo di solidarietà". Le risorse a disposizione, stando a quanto confermato dal ministro Giovannini, sono nell'ordine di 120 milioni per 3 anni per una sperimentazione che dovrebbe partire immediatamente. È sempre Legnini a spiegare meglio di che si tratta: "Negli emendamenti riformulati dai relatori vi è un importante intervento, seppur sperimentale, per il contrasto alla povertà: l'introduzione di un reddito minimo di inserimento in alcune grande aree metropolitane, che avvia un percorso".

Ore 17:20 – Forza Italia annuncia che uscirà dalla maggioranza che sostiene il Governo Letta. Scontato dunque il voto contrario a legge di stabilità.

16.40 – Riprende la seduta del Senato, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento che ha comunicato ufficialmente che il Governo intende porre la fiducia sul maxi-emendamento alla legge di stabilità. Nonostante le proteste dell'opposizione, che ha fatto notare i tempi risicati per l'analisi del provvedimento, anche il presidente della Quinta Commissione Azzolini ha confermato che si procederà a tappe forzate. L'esame della copertura finanziaria, infatti, durerà solo una trentina di minuti, dal momento che "la relazione tecnica appare estremamente completa". Il Presidente Grasso ha dunque concesso un'ora di tempo e la seduta riprenderà alle 18.

15.30 – Berlusconi: “Se il maxi-emendamento non cambia noi votiamo no" – Se non tengono contro delle nostre richieste ci collocheremo all'opposizione". E' l'ultimatum lanciato dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. "Noi siamo seri, quindi aspettiamo il testo del maxiemendamento ma se resterà così com'è adesso voteremo contro", ha aggiunto.

14.45 – Tempistiche – La chiama per il voto di fiducia sul testo ‘stabilità' comincerà intorno alle 20.30 e il voto dovrebbe dunque arrivare per le 22. Quindi sarà convocato il Cdm per la nota di variazione di Bilancio, che una volta approvata passerà in commissione e poi arriverà alla Camera. A quel punto ci sarà la votazione finale sul ddl Bilancio.

“Noi siamo seri, quindi aspettiamo il testo del maxiemendamento, ma se resterà così com’è adesso voteremo contro”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, nel corso della riunione dei gruppi di Forza Italia. ”Vediamo cosa dirà il maxiemendamento. Se quelli della sinistra si comporteranno in maniera responsabile bene, altrimenti, visto che si sono sempre comportati in maniera irresponsabile, voteremo contro questa legge di stabilità e passeremo all’opposizione”.

Erano da poco passate le 2.30 di stanotte quando la Commissione Bilancio del Senato sulla Legge di Stabilità dava l'ok al ddl. Un mezzo buco nell'acqua, a dire il vero, visto che il testo è stato approvato, ma senza il mandato al relatore. Il che vuol dire che, teoricamente, decadono tutte le modifiche approvate. Ora l'obiettivo del governo è recuperarle  con un maxiemendamento, che sarà presentato all’Aula del Senato nel primo pomeriggio, attorno alle 15.00, sul quale sarà posta la questione di fiducia. Il voto dovrebbe arrivare entro stasera. Anche l'emendamento che stabilisce l'uscita di scena dell'Imu sostituita dall'Iuc non è stato votato. E proprio l'intervento sulla prima casa, così come quello sul cuneo fiscale, rappresenterà una delle modifiche più importanti al testo.

Voto di fiducia in serata, dunque. Almeno questa è la speranza. Certo bisogna per non sovrapporlo all'altro importante voto, quello sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, calendarizzato per domani. Una fiducia che – spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini – "necessaria non soltanto per garantire i tempi di approvazione ma anche per verificare politicamente, con chiarezza e senza ambiguità, nel luogo proprio e sull’atto più importante, il rapporto fiduciario tra governo e maggioranza parlamentare". Anche perchè non è chiaro come intende muoversi Forza Italia. Ma le parole di Silvio Berlusconi, che ieri ha denunciato la "persecuzione" di cui sarebbe oggetto, non fanno sperare nulla di buono. Alle 13 deputati e senatori incontreranno il Cavaliere per decidere il da farsi.

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