Legge di stabilità: ecco i provvedimenti del Governo Letta
A poche ore dalla deadline (la mezzanotte del 15 ottobre) il Governo Letta consegna alla Commissione Europea l'impianto complessivo della legge di stabilità. Si tratterà di una manovra triennale per complessivi 26,5 miliardi di euro, così ripartiti: 11,5 miliardi per 2104 e 7,5 miliardi per 2015 e 2016. Secondo la lettura di Letta e Saccomanni si tratta di un provvedimento che consente di centrare quattro obiettivi: il calo netto del debito pubblico, il calo della spesa primaria dello Stato, il raggiungimento nel triennio del 2,5% del rapporto fra deficit e Pil e l'abbattimento di un punto percentuale della pressione fiscale che passerà dal 44,3% al 43,3%.
L'esecutivo ha poi smentito i tagli al sistema sanitario (le indiscrezioni avevano parlato addirittura di 3 miliardi di euro), così come non ci sarà l'aumento della tassazione delle rendite finanziarie inizialmente ipotizzata (c'è in realtà un adeguamento dell'aliquota di bollo per la gestione attività finanziarie). Nel dettaglio poi l'esecutivo ha confermato:
- 2,5 miliardi di taglio al cuneo fiscale (le cui modalità saranno discusse in Parlamento)
- 1 miliardi di euro per il rifinanziamento dell'ecobonus
- 1,6 miliardi di euro per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese
- risorse per il Fondo per le politiche sociali e per il rifinanziamento del 5 per mille
- blocco dell'aumento al 10% dell'Iva per le cooperative sociali
- rifinanziamento della social card
- stop all'aumento al 22% della tassa sulle rendite finanziarie (3,8 miliardi arriveranno in tre anni dagli aumenti dell'imposta di bollo)
Le risorse arriveranno sostanzialmente da 4 capitoli distinti:
- 3,5 miliardi di tagli alla spesa: 1 miliardo dalle regioni, 2,5 da spesa dello Stato (ad esempio da rinuncia a doppio giorno di votazione arriveranno 100 milioni di euro)
- 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e rivalutazione partecipazioni statali
- 1,9 miliardi da interventi fiscali (500 milioni tax espenditures, aumento dell'aliquota di bollo per la gestione delle attività finanziarie)
- 3 miliardi da uscita di procedura d'infrazione per deficit eccessivo