Legge contro omofobia ferma al Senato, Zan: “Lega dimostri di essere moderna e sostenga battaglia”
L’aggressione omofoba avvenuta alla stazione di Valle Aurelia, a Roma, ha riacceso la discussione sulla legge Zan contro l’omotransfobia e la misoginia. Il ddl, approvato alla Camera, è ora fermo al Senato, ma il suo primo firmatario, il deputato del Pd Alessandro Zan, si dice ottimista sulla possibilità che venga discussa e approvata anche a Palazzo Madama: “Siamo al sesto tentativo, non possiamo fallire anche per la sesta volta, perché nel frattempo le vittime hanno bisogno di protezione, di tutela, di assistenza”. Intervistato da Fanpage.it Zan rivolge un appello alla Lega: “Anziché parlare di strumentalizzazione, chiederei alla Lega di farsi partecipe di questa battaglia di civiltà. Se la Lega vuole essere una forza di centrodestra moderna ed europea, come dice di voler essere, lo dimostri anche sostenendo questa legge”. E dopo le parole di condanna e solidarietà espresse da Giorgia Meloni, Zan aggiunge: “Speriamo ci sia un cambio di passo e che al Senato Fdi e Lega abbiano un atteggiamento non ostile”.
La legge è ferma al Senato, bloccata anche da Lega e Fdi: c’è la possibilità di dialogo per aprire la discussione?
Assolutamente sì, perché la legge è di iniziativa parlamentare ed è svincolata dall’azione di governo, come accaduto per le grandi battaglie dei diritti civili conquistate in Italia in passato. La legge è stata approvata alla Camera con una larga maggioranza e con il voto favorevole anche di deputati di Forza Italia. Inoltre in queste ore riscontro delle dichiarazioni molto positive da esponenti di Fi, senatrici e senatori, che si sono detti a favore e voteranno la legge. Sono fiducioso che ora che il governo si è insediato, soprattutto in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo con la pandemia, non possiamo ignorare che proprio in questo momento le situazioni di violenza e discriminazioni, soprattutto dentro le mura domestiche, sono aumentate e a maggior ragione è importante approvare la legge.
C’è possibilità di discutere la legge in tempi brevi?
Bisogna calendarizzarla in commissione Giustizia, mi aspetto che nei prossimi giorni l’iter al Senato si blocchi. So che c’è stato un ufficio di presidenza in cui Pd, M5s e Leu hanno chiesto con forza al presidente della commissione (Andrea Ostellari della Lega) di incardinarla. Credo che sarà alla discussione del prossimo ufficio di presidenza e spero che anche esponenti di altre forze politiche chiedano in quella sede la calendarizzazione. I numeri ci dicono che la maggioranza del Senato è a favore della legge, quindi non possiamo accettare che una minoranza tenga in ostaggio una maggioranza, non di governo, che vuole una legge.
Si torna a parlare di legge Zan dopo l’aggressione di Roma, a Valle Aurelia: in che modo avere una legge del genere può cambiare la situazione per episodi di questo tipo?
La legge estende i reati contro l’istigazione all’odio e alla violenza razziale, etnica e religiosa, a tutte le istigazioni da orientamento sessuale, allargando il campo delle tutele rafforzate, Dunque se ci fosse stata già la legge avremmo avuto una tipicità di reato che poteva far scattare delle indagini e produrre degli effetti che oggi sono previsti per le aggressioni di origine razziale.
La legge può avere, per casi come questo, anche un compito di prevenzione?
Una legge produce anche cultura, avrebbe un effetto positivo nel Paese in termini di educazione e cultura al rispetto delle differenze. E ci sono una serie di azioni positive che coinvolgono le scuole, le pubbliche amministrazioni, per la formazione, tutto questo richiede tempo. Ma già partire con una legge che interviene nell’ambito dell’educazione e della formazione, mettendo al centro il rispetto di tutte le differenze che sono una ricchezza, genererebbe un effetto positivo moltiplicatore. Le cose positive si contagiano tra loro e non a caso i paesi che hanno leggi contro l’omofobia hanno visto una forte riduzione degli episodi.
La Lega lancia l’accusa di aver strumentalizzato l’aggressione di Valle Aurelia per chiedere di calendarizzare la legge…
Non si sta strumentalizzando nulla, perché la legge è stata già approvata alla Camera. Il fatto di Valle Aurelia è solo la punta di un iceberg, che sono situazioni di violenza che si consumano quotidianamente nel nostro Paese. Ci sono tanti fatti di cronaca e tante realtà che non vengono neanche raccontate, quindi siamo di fronte a un fenomeno molto più esteso. Anziché parlare di strumentalizzazione, chiederei alla Lega di farsi partecipe di questa battaglia di civiltà. Se la Lega vuole essere una forza di centrodestra moderna ed europea, come dice di voler essere, lo dimostri anche sostenendo questa legge.
Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha condannato duramente questa aggressione: è un segnale importante?
L’importante è che non ci sia ipocrisia in queste dichiarazioni. Da un lato ci si indigna e ci si dice scioccati, dall’altro si fa un forte ostruzionismo per affossare la legge. Perché volete affossare la legge che è un’estensione di una legge che c’è già? La legge è molto valida, molto avanzata, è stata approvata con una larga maggioranza alla Camera, dunque non si capisce perché la Meloni, che interviene di fronte a questo episodio, poi assuma una posizione totalmente opposta in Parlamento con un atteggiamento ostruzionistico. Vorrei ci fosse più coerenza, speriamo ci sia un cambio di passo e che al Senato Fdi e Lega abbiano un atteggiamento non ostile.
In definitiva, si ritiene ottimista per l’approvazione della legge contro l’omotransfobia?
Chi fa politica non può permettersi di essere pessimista, ma credo debba praticare l’ottimismo. Entro brevissimo dobbiamo approvare la legge. Non possiamo perdere questo importante treno un’altra volta. Siamo al sesto tentativo, non possiamo fallire anche per la sesta volta, perché nel frattempo le vittime hanno bisogno di protezione, di tutela, di assistenza.