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Lega presenta interrogazione sulla giudice Apostolico, Anm denuncia: “Preoccupa screening sulle toghe”

La Lega ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia sul caso della giudice di Catania. L’Associazione nazionale magistrati, da parte sua ha invitato tutti a giudicare la terzietà dei magistrati sui provvedimenti e non sulla loro vita privata, un riferimento al video pubblicato da Matteo Salvini che vede Apostolico protestare contro di lui quando era al VIminale.
A cura di Annalisa Girardi
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La Lega ha presentato un'interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla "imparzialità dei giudici". Un chiaro riferimento, ovviamente, alla giudice di Catania che non ha applicato la normativa del governo sul trattenimento dei migranti nei Cpr. L'interrogazione arriva dopo che Matteo Salvini aveva condiviso sui social un video, girato all'epoca in cui lui era ministro dell'Interno, e in cui si vedeva proprio la giudice Iolanda Apostolico protestare contro di lui per chiedere lo sbarco di alcuni migranti dalla nave Diciotti. Nel dibattito è intervenuta anche l'Associazione nazionale magistrati che, da parte sua, ha definito "preoccupante lo screening di Salvini sui giudici".

Nell'interrogazione della Lega, invece, si chiede al Guardasigilli "quali misure il ministro intenda adottare per declinare, in termini di legge, le modalità per garantire che il giudice possa essere percepito dalla società civile imparziale e al di sopra di qualsiasi tipo di interesse personale, economico, di categoria o finanche ideologico". La bozza dell'interrogazione vede come prima firmataria la senatrice Erika Stefani. Nella premessa c'è il riferimento esplicito al caso di Catania e si ricorda che quel tribunale "con sentenza emessa in tempi record il 29 settembre, ha liberato dei migranti sbarcati a Lampedusa il 20 settembre e tradotti nel nuovo centro di permanenza per il rimpatrio di Pozzallo, istituito per i migranti che provengono da paesi cosiddetti sicuri".

Per poi affermare come la magistrata avesse "già manifestato pubblicamente le sue idee politiche e il suo schieramento a favore dell'operato di organizzazioni non governative", ma anche che paresse "aver partecipato attivamente nell'agosto del 2018 a manifestazioni di protesta per consentire lo sbarco di migranti sul suolo italiano, inveendo e insultando le forze polizia e i membri del governo". Infine, nell'interrogazione si scrive anche che "il giudice, come anche il pubblico ministero, non solo deve essere imparziale, ma deve anche apparire imparziale" e che "l'immagine di una magistratura non al di sopra delle parti può mettere in cattiva luce anche l'operato del governo nel contesto internazionale, indebolendo le azioni dell'esecutivo finalizzate al raggiungimento del bene comune".

La Lega in queste ore ha anche diffuso una nota facendo sapere che Matteo Salvini "prende atto ‘con sconcerto' di quanto sta emergendo", cioè sulla presenza della giudice alla "manifestazione dell'estrema sinistra al porto di Catania del 25 agosto 2018", insieme al compagno "a sua volta funzionario del Palazzo di Giustizia etneo, pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti". La nota conclude affermando che questa sia una "circostanza che rafforza la sensazione di totale allineamento ideologico della coppia, perfino nel bel mezzo di una manifestazione con grida ‘assassini' e ‘animali' di fronte alla Polizia".

L'Associazione nazionale magistrati, da parte sua, ha sottolineato come l'imparzialità dei giudici si valuta sui provvedimenti, non sulla loro vita privata: "Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice, che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima, allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto. Sono preoccupato dalla china che si imbocca", ha detto il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia in un'intervista a Sky Tg24. Per poi ribadire: "Inviterei a valutare la terzietà dei giudici sulla base dei provvedimenti che vengono assunti e delle motivazione poste alla base, e a non fare invece lo screening al passato, alla vita privata di un magistrato. Altrimenti la compressione dei diritti di un magistrato diventa impossibile da reggere".

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