Lega presenta ddl contro antisemitismo, Salvini: “Grottesche accuse di genocidio a Israele”
"Questo Giorno della Memoria non è come tutti gli altri: l'orrore della Shoah ha trovato nuova eco nei crimini mostruosi del 7 ottobre contro inermi cittadini ebrei ad opera dei tagliagole islamici di Hamas. […] Grottesche e inqualificabili le accuse di ‘genocidio' [a Israele, ndr], tanto più in un giorno come questo. Dalla parte del popolo ebraico, contro il terrorismo islamista". Lo ha scritto sui social Matteo Salvini, segretario della Lega, parlando di "una nuova ondata di antisemitismo" e presentando il disegno di legge che la Lega ha depositato ieri: si tratta di "disposizioni per il contrasto all'antisemitismo", come recita il testo, che Fanpage.it ha potuto leggere. Tra le misure principali, la raccolta dati centralizzata su tutti gli atti di antisemitismo e la possibilità di negare l'autorizzazione a manifestazioni e riunioni, se c'è il rischio che ci siano simboli o slogan antisemiti.
Alla base del ddl c'è l'iniziativa dell'Ihra (International holocaust remembrance alliance), che nel 2016 ha approvato una "definizione operativa di antisemitismo", ovvero: "Una certa percezione degli Ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree o non ebree, i loro beni, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto". Una definizione che l'Italia ha già adottato ufficialmente nel 2020. Il nostro Paese si è anche dotato di una "Strategia nazionale per la lotta contro l'antisemitismo", come ricordato nella premessa del ddl leghista. L'intenzione della norma proposta è quello di mettere in campo nuove misure che possano limitare i gesti, i gruppi e le manifestazioni considerati antisemiti.
Cosa c'è nel ddl contro l'antisemitismo della Lega
Nell'articolo 1 si impegna la Repubblica italiana a "reprimere qualunque espressione" dell'antisemitismo. Nel secondo articolo si tracciano alcune linee guida, chiedendo che sia il governo a stabilire poi i dettagli con appositi decreti.
Si chiede di creare un "unico punto di raccolta dati sugli atti di antisemitismo", ma anche di mettere in atto misure per "contrastare il costante incremento del linguaggio d’odio in rete antisemita", anche spingendo per un intervento sulle "policy delle piattaforme dei social media". Il ddl propone di creare delle apposite linee guida destinate agli insegnanti di tutte le scuole, e di formare insegnanti ed educatori "sulla base della definizione dell'antisemitismo" per contrastare pregiudizi e stereotipi.
Anche le Forze di polizia dovrebbero formarsi sull'antisemitismo, per "far emergere la natura antisemita di un reato, che si configura quando l’obiettivo dell’atto criminale, sia che siano persone o proprietà – edifici, scuole, luoghi di culto o cimiteri – sono scelti perché sono, o sono percepiti, ebrei, ebraici o legati agli ebrei". Infine, partirebbero campagne di comunicazione istituzionale sul tema, per sensibilizzare la popolazione.
Diventa possibile non autorizzare le manifestazioni e le riunioni
C'è poi il terzo articolo, che interverrebbe direttamente sulle manifestazioni. Infatti, diventerebbe possibile negare l'autorizzazione per una riunione o una manifestazione pubblica per ragioni di "moralità", se si pensa che ci sia il rischio che durante questa riunione o manifestazione ci siano "simboli, slogan, messaggi e qualunque atto considerato antisemita ai sensi della presente legge". Il riferimento sembra anche alle manifestazioni pro Palestina che alcuni gruppi avevano organizzato per oggi, e che a Roma la questura ha deciso di rinviare, dopo le forti proteste della comunità ebraica e della politica.