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Lega Nord, pace fatta tra Bossi e Maroni

Il Senatur si è presentato a sorpresa ad un incontro elettorale organizzato da Maroni annunciando la ritrovata unione dopo il mancato colloquio chiarificatore tra i due sul caso del dossier.
A cura di Antonio Palma
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Lega Nord, pace fatta tra Bossi e Maroni

Quando sembrava sempre più grave la spaccatura tra i due leader storici del Carroccio dopo lo scandalo dei fondi della Lega, ecco a sorpresa oggi il colloquio chiarificatore tra Umberto Bossi e Roberto Maroni a margine di un incontro elettorale organizzato dall'ex Ministro degli interni nel varesotto. La presenza del Senatur, infatti, dopo il mancato incontro dei giorni scorsi non era prevista, ma il neo Presidente della Lega ha voluto prima parlare con Maroni dietro le quinte e poi rendergli omaggio direttamente dal palco del comizio elettorale.

Pace fatta tra i due leader storici del Carroccio – "Maroni è il bene della Lega" ha dichiarato con sicurezza Bossi, ricordando ai presenti i primi anni di militanza del Carroccio e la costruzione del movimento quando è nata la Lega, nei momenti in cui in fondo "c'eravamo solo noi due, ed è questo il legame che ci unisce" ha ripetuto il Senatur. Tutto risolto dunque almeno per il momento dopo le voci sul presunto dossier ai danni di Maroni costruito all'interno del partito per screditarlo. Bossi come aveva già fatto ieri ha ironizzato sulla questione perché secondo lui "il dossier lo hanno fatto per dimostrare che Maroni voleva i soldi e così spaccare la Lega" ma il movimento si è già ricompattato.

La Lega cerca di ricompattarsi in vista delle elezioni – Adesso è il momento di pensare alle prossime elezioni amministrative dove probabilmente la Lega verrà penalizzata dallo scandalo come ha confermato Maroni e dunque avanti nel rilancio del movimento. Il nuovo corso del Carroccio è già partito dopo la serata dell'orgoglio padano a Bergamo e vede in testa proprio Maroni deciso a fare pulizia e a rilanciare il movimento. "Un po' ci vergognavamo di quello che è accaduto" ha detto Bossi sicuro però che la base abbia capito la buona fede dei vertici, a suo dire vittime di un raggiro, e sia pronta a sostenere ancora una volta la Lega.

Le dimissioni respinte di Calderoli – Intanto però sul fronte interno è un altro dei triunviri, Roberto Calderoli, a rendere noto un altro episodio della saga leghista. Al momento del suo coinvolgimento in alcune intercettazioni l'ex Ministro avrebbe rassegnato le dimissioni davanti allo stesso Bossi che però le avrebbe rifiutate. Gesto ripetuto anche davanti agli altri due triunviri Maroni e Dal Lago che avrebbero avuto la stessa reazione del Senatur.

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