Ucraina, dopo le modifiche ok a odg Lega che chiede più diplomazia, Romeo: “Via militare non basta”
AGGIORNAMENTO: Un ordine del giorno presentato dalla Lega sulla guerra in Ucraina ha creato fibrillazioni nella maggioranza. L'odg è passato con 110 voti favorevoli, nessuno contrario e sette astenuti. I senatori di Avs e del M5s non hanno partecipato al voto, mentre il Pd ha votato a favore. Il testo è stato riformulato in gran parte delle premesse (per lo più cancellate) e nell'impegno finale (con l'aggiunta, alla via diplomatica, del "ripristino del diritto internazionale".
Cosa diceva l'odg della Lega sul conflitto in Ucraina
Nel testo iniziale del Carroccio si specificava che il governo deve impegnarsi "nelle competenti sedi europee, di una concreta e tempestiva iniziativa volta a sviluppare un percorso diplomatico, al fine di perseguire una rapida soluzione del conflitto" in Ucraina, in corso da quasi due anni.
L'odg della Lega, che parte dal presupposto che nessuna delle due parti può vincere, era stato presentato dal capogruppo della Lega a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, al decreto legge sulla proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, varato dal governo a dicembre, oggi all'esame dell'Aula del Senato in mattinata.
Nel primo documento firmato da Romeo si chiedeva un cambio di strategia perché "i ventitré mesi di combattimenti hanno chiarito che nessuna delle due parti ha la capacità di ottenere una vittoria militare decisiva sull'altra, ed è pertanto impossibile pensare ad una soluzione esclusivamente militare; le condizioni attuali del conflitto rappresentano il punto di partenza ideale per una soluzione politica e diplomatica". La Lega nel pomeriggio aveva fatto sapere di non avere intenzione di ritirarlo.
"Noi non chiediamo nessun disimpegno", aveva detto Romeo a Fanpage.it. Nel testo "Diciamo che è giusto sostenere la resistenza dell'Ucraina, altrimenti se dovessimo abbandonarla rischierebbe di essere conquistata nel giro di poco tempo. Però d'altra parte chiediamo un impegno, visto che ormai hanno compreso in tanti che non si risolverà il conflitto per via militare, ma solo attraverso la diplomazia e la politica, di intraprendere delle azioni che vadano verso un negoziato".
La Lega successivamente si è detta disponibile ad una riformulazione dell'ordine del giorno. "Se il governo sta lavorando a una riformulazione, come mi è stato detto, io sono disponibile", aveva sottolineato Romeo, interpellato sul punto, "ma mettendo con chiarezza il principio. Chi scrive che si chiede un disimpegno vuole solo creare zizzania. Io sono completamente d'accordo con il ministro Crosetto".
Nell'odg "ci sono solo delle riflessioni che tengono conto del fatto che c'è stanchezza e preoccupazione nell'opinione pubblica, perché ogni giorno sembra si apra un conflitto nuovo nel mondo", aveva aggiunto Romeo ai microfoni di Fanpage.it. "La guerra rischia di diventare infinita, non la può vincere nessuno. Forse meglio trovare, come auspichiamo anche noi, una soluzione negoziale che parta dal presupposto che non può essere confuso l'aggressore con l'aggredito, sia chiaro. Tutto deve avvenire in un quadro di legalità e di ripristino della legalità internazionale. Avviamo un negoziato, questa può essere una strada buona".
Il fatto che Patuanelli avesse detto che il M5s era d'accordo con l'odg della Lega, e che lo avrebbe votato, non generava in Romeo alcun "imbarazzo": "In questi temi più è ampia la convergenza e meglio è".
Il M5s non ha votato l'odg
Il gruppo del M5s alla fine non ha partecipato al voto sull'odg della Lega che impegna il governo a sviluppare un percorso diplomatico per la soluzione del conflitto in Ucraina, anche se in precedenza aveva annunciato che avrebbe sottoscritto il testo. "Avremmo sostenuto l'odg nella prima stesura ma il testo 2 non ha il nostro supporto", ha spiegato il capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli.
"Oggi la Lega non ha fatto una semplice giravolta, ma un vero e proprio giro della morte. Prima ha presentato un odg che si dissociava dalla linea bellicista del governo e che per questo noi eravamo pronti a sostenere. Poi gli uomini di Salvini sono stati rimessi in riga da Meloni, Tajani e Crosetto e hanno cancellato tutto il condivisibile ragionamento sul fallimento della strategia militare dal loro ordine del giorno, rimettendosi per ora l'elmetto in testa. Per questo abbiamo scelto di non partecipare al voto su un odg sterilizzato da ogni valore politico", ha spiegato ancora il capogruppo M5s Patuanelli.