Lega e Forza Italia rivendicano una vittoria sul coprifuoco, ma in realtà non cambia nulla
La giornata della Camera dei deputati si chiude, sostanzialmente, con un nulla di fatto. Almeno per quanto riguarda il coprifuoco. Ritmi infernali, deputati che chiedono di rispettare i tempi della sanificazione e di chiarire le regole di sicurezza in Aula. A Montecitorio si discute del Pnrr e in serata è stato approvato il decreto Covid (quello di metà marzo), ma è sugli ordini del giorno che si è scatenato il caos. Due interruzioni e trattative al via dietro le quinte, con i governo coinvolto e Draghi che avrebbe avuto un colloquio con il ministro D'Incà corso in Senato. Fratelli d'Italia presenta due ordini del giorno sul coprifuoco: uno che impegna il governo a posticiparlo alle 24 (firmato Meloni) e uno che chiede di abolirlo (firmato Lollobrigida). La Lega, che con Salvini sta conducendo una campagna contro la misura con tanto di raccolta firme, è tentata di votare a favore. Forza Italia anche. Improvvisamente il centrodestra potrebbe ricomporsi e la maggioranza spaccarsi.
La trattativa porta ad una riformulazione: "Il governo si impegna a valutare nel mese di maggio, sulla base dell'andamento del quadro epidemiologico oltre che dell'avanzamento della campagna vaccinale, l'aggiornamento delle decisioni prese" con il decreto riaperture, anche rivedendo l'orario del coprifuoco. Il centrodestra esulta. "La libertà vince – twitta Salvini – Grazie alla battaglia della Lega e grazie anche alle vostre preziose firme". E ancora: "No coprifuoco, chiusure e divieti a oltranza fino a giugno o addirittura luglio come voleva qualcuno". Con Forza Italia e il centrodestra al governo "c'è il cambio di passo", scrive invece Tajani. Insomma, c'è grande entusiasmo che, però, sembra abbastanza immotivato: il cosiddetto "tagliando" a metà maggio era già stato previsto e annunciato nei giorni dell'approvazione del decreto riaperture.
In sostanza sul coprifuoco non cambia nulla, se non che il governo è impegnato a ridiscuterlo entro maggio. Ma sarebbe successo comunque. Tutte le misure sono state organizzate con un calendario che potrà essere modificato, sempre a seconda dell'andamento dei contagi e della campagna di vaccinazione. Tanto che Giorgia Meloni, quando le è stato proposto di riformulare il suo ordine del giorno, ha rifiutato, insistendo per l'abolizione immediata. L'esultanza del centrodestra sembra più che altro necessaria per la competizione interna, con Fratelli d'Italia che vola nei sondaggi, settimana dopo settimana, e mina la leadership della Lega. Il coprifuoco resta in vigore, per ora. Così come la guerra dei proclami nel centrodestra.