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Lega, anche il vice di Zaia alla Regione Veneto ha chiesto il bonus 600 euro: “A mia insaputa”

Due consiglieri regionali leghisti del Veneto, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli, e il vicepresidente della stessa Regione (quindi vice di Luca Zaia), Gianluca Forcolin, hanno richiesto il bonus da 600 euro all’Inps. Proprio Forcolin sostiene che la domanda sia stata inoltrata dalla sua socia a sua insaputa.
A cura di Stefano Rizzuti
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La lista dei consiglieri e assessori regionali che hanno chiesto il bonus Inps da 600 euro riservato alle partite Iva a causa del Covid si arricchisce di nuovi nomi. Tre, in particolare, provengono dal Veneto. E si tratta in tutti i casi di esponenti leghisti. Si tratta di due consiglieri regionali, Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli, e del vicepresidente della Giunta, Gianluca Forcolin. Il vice di Luca Zaia, in sostanza. Barbisan e Forcolin sostengono che la richiesta sia stata effettuata a loro insaputa. Mentre Montagnoli garantisce di aver chiesto il bonus per poter dare poi i fondi in beneficienza.

Forcolin, il vice di Zaia: bonus chiesto a mia insaputa

Forcolin spiega che la sua domanda è stata respinta e che quindi non ha mai ricevuto il bonus. Secondo quanto racconta in un’intervista al Corriere della Sera la domanda sarebbe stata inoltrata dalla sua socia: “Sono socio in uno studio di tributaristi”. Lei avrebbe fatto domanda per tutti: “Avevamo sette dipendenti in cassa integrazione. Il dato di fatto, però, è che io non ho visto un centesimo. La domanda non è stata accettata: non è arrivato mai nulla. La richiesta rispondeva a ogni criterio di legittimità e quei 600 euro, fossero arrivati, sarebbero rimasti nelle casse dello studio”.

I due consiglieri leghisti del Veneto che hanno chiesto il bonus

Tra i due consiglieri leghisti il primo è quello di Barbisan, che dice di aver ricevuto la somma ma di averla devoluta in beneficienza. La richiesta sarebbe stata inoltrata dal suo commercialista a sua insaputa: “Quando l’ho visto gli ho detto per carità di Dio non farlo mai più”. Il secondo caso è quello di Montagnoli, che racconta: “Quando è uscito il decreto Cura Italia, che riguardava tutti i lavoratori autonomi, ho deciso con mia moglie di richiedere il bonus con l’intento fin da subito di devolverli per l’emergenza covid e a chi lavora nella protezione civile. Ho sbagliato: con il senno di poi ho fatto una leggerezza, ma in buona fede”. La Lega, intanto, comunica che è pronta a sospendere tutti gli esponenti che abbiano ricevuto il bonus, anche se poi è stato devoluto in beneficienza.

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