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Elezioni regionali 2024

Leader del Cdx a Bologna, Meloni: “Scontri? Nessuna camicia nera, solo quelle blu di poliziotti aggrediti”

Nel comizio a Bologna – in vista delle elezioni regionali in Emilia-Romagna – i leader di FdI, FI e Lega sono tornati a parlare degli scontri con la polizia degli scorsi giorni, e non solo. Tajani ha citato Pasolini, Salvini ha attaccato a lungo la magistratura, Meloni si è difesa sui fondi per le alluvioni.
A cura di Luca Pons
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È stato l'evento con cui il centrodestra ha provato a spingere Elena Ugolini, la sua candidata alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 17 e 18 novembre, verso la vittoria. Nonostante i sondaggi piuttosto sfavorevoli, almeno fino a poche settimane fa. Giorgia Meloni era presente solo in videochiamata, ufficialmente perché i colloqui con i sindacati sulla manovra sono durati troppo a lungo.

La presidente del Consiglio, così come Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha parlato degli scontri avvenuti ieri tra la polizia e alcuni manifestanti che contestavano un corteo di Casapound. Poi i tre leader del centrodestra hanno toccato altri temi ‘caldi' del momento, come la sentenza dei giudici di Roma sui migranti trattenuti in Albania.

Meloni nel suo intervento ha espresso "totale solidarietà alle forze dell'ordine che a Bologna hanno affrontato i soliti violenti tra lanci di petardi e sassi rischiando la loro incolumità". Dopodiché, ha attaccato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, che anche a Fanpage.it ha parlato di "300 camicie nere che sfilano", "mandate" dal governo, come iniziativa per "provocare".

Meloni contro sindaco Lepore: "Mi chiama picchiatrice fascista poi mi chiede aiuto"

"Questa è la carta della disperazione della sinistra", ha detto Meloni. "Quando non hanno una visione e un progetto da raccontare, si giocano la carta dell’avversario impresentabile". Poi ha aggiunto: "Non so a quali camicie nere si riferisca il sindaco di Bologna, perché le uniche camicie che ho visto sono quelle blu dei poliziotti, aggrediti dai centri sociali e dagli antagonisti amici della sinistra. "Il ‘pericolo fascista' arriva sempre insieme alle elezioni, fortunatamente i cittadini che non sono stupidi hanno capito questo gioco e non funziona più".

La premier ha poi continuato il suo attacco al sindaco dicendo che Lepore "in privato mi chiede cortesemente collaborazione, in pubblico mi dà della picchiatrice fascista". Quindi, "se davvero crede che io sia una picchiatrice fascista, non dovrebbe chiedermi collaborazione", ha detto, concludendo: "Diffidate di chi ha una faccia in pubblico e una in privato". Non è chiaro se si riferisse ad aiuti chiesti durante le alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna negli ultimi mesi.

Salvini chiederà encomio per poliziotti, Tajani cita Pasolini: "Figli del popolo"

Anche Matteo Salvini ha parlato degli scontri a Bologna, dicendo di aver incontrato "i dieci ragazzi del Reparto mobile di Bologna che sono stati assaltati da 300 criminali rossi" e aggiungendo che "le uniche camicie nere sono sotto le camicie rosse. Gli unici fascisti sono rimasti quelli dei centri sociali". Il ministro ha affermato che chiederà "un encomio per quei ragazzi che per salvare altre vite hanno rischiato la loro vita".

Sul tema, Antonio Tajani ha aggiunto che il centrosinistra non ha avuto "il coraggio" di "prendere le distanze da quei delinquenti e vigliacchi che hanno aggredito la polizia". Poi il vicepremier si è lanciato in una citazione di Pasolini: "Durante gli scontri all'università di Valle Giulia tra studenti e poliziotti, fece una scelta che è la stessa che facciamo noi, perché tra i figli del popolo che guadagnano 1200 euro al mese e figli di papà mantenuti, studenti universitari che bivaccano nell'università e nei centri sociali, noi scegliamo i figli del popolo che difendono lo Stato".

Alluvioni, Meloni si difende: "Schlein lanciò piano su dissesto ma non lo attuò"

Meloni ha parlato anche delle elezioni regionali, riconoscendo che "molti dicono che il centrodestra ed Elena Ugolini non abbiano possibilità di vincere in Emilia-Romagna". Ma aggiungendo: "La mia storia e la nostra storia raccontano un'altra cosa. Quei pronostici possono essere stravolti, lo abbiamo visto accadere molte volte: dicevano anche che era impossibile che l'Italia avesse un governo di centrodestra che fosse guidato addirittura da una donna e sappiamo com'è andata a finire".

Poi la premier ha toccato il tema delle alluvioni. Ha sostenuto che "il governo non si è voltato dall'altra parte, non ha abbandonato questo territorio, ha stanziato complessivamente oltre 6 miliardi e mezzo di euro". Ha allontanato le polemiche sui fondi quasi fermi per i ristori, dicendo che "la struttura commissariale guidata dal commissario Figliuolo ha già erogato importanti risorse in ristori a famiglie e imprese colpite dall'alluvione del 2024".

E ha affermato: "Le beghe di partito non ci interessano. Se qualcuno vuole continuare a usare l'alluvione e la difficile situazione in cui si trovano tanti cittadini di questa terra per sperare di ottenere un vantaggio politico, non lo farà col nostro contributo". Poi però non ha evitato un attacco alla giunta regionale: "Chi governa da sempre questa Regione ora in campagna elettorale dice che bisogna occuparsi più del territorio, come se fossero dei passanti. Schlein, da vicepresidente dell'Emilia Romagna, lanciò il patto contro il dissesto ma non ha concretizzato il piano, e ora non sapendo come giustificarsi scarica le responsabilità sul governo".

Salvini attacca giudici: "Hanno bandiera rossa in ufficio"

Matteo Salvini ha dedicato una lunga porzione del suo intervento a commentare la decisione del Tribunale di Roma, che oggi ha sospeso la richiesta di trattenimento delle sette persone migranti portate nei centri in Albania venerdì. "Il sistema dell'immigrazione incontrollata, dell'accoglienza di massa, costa agli italiani due miliardi di euro all'anno", ha detto il segretario leghista. Poi ha spiegato: "Nessuno mi toglie l'idea che quelle sentenze servono alle cooperative rosse per continuare a fare soldi sulla pelle di questa gente".

Il leader della Lega ha quindi sostenuto i giudici non abbiano deciso in base alle normative europee sul tema, ma all'interesse politico ed economico delle cooperative che operano nell'accoglienza. Poi ha continuato affermando che se una delle sette persone in questione commetterà un reato sarà colpa degli stessi giudici: "Se uno di questi sette spaccia, scippa, stupra o ammazza chi ne dovrebbe rispondere? Voi o chi lo ha lasciato libero?".

Salvini nel corso del suo discorso ha parlato di "immigrati clandestini" che erano stati inviati in Albania per essere "respinti", e che invece "torneranno liberi", anche se non è così. Si tratta di persone intercettate nel Mediterraneo, la cui richiesta di asilo deve ancora essere esaminata, che ora saranno trasferite in un centro di accoglienza in Puglia. Se verrà stabilito che non hanno i requisiti per restare nel Paese, partiranno le procedure di espulsione o rimpatrio come prevede la legge.

Il vicepremier ha concluso con una riflessione generale sui magistrati. "La stragrande maggioranza dei novemila e trecento giudici italiani domani mattina si alzano presto e rischiano anche la loro vita per combattere mafia, camorra e ‘Ndrangheta", ha detto. "Ma su novemila e trecento te ne bastano trenta, quaranta o cinquanta che non vanno in ufficio in tribunale per applicare le leggi, ma vanno in ufficio, in tribunale, per portare la loro ideologia". La loro ideologia, secondo Salvini, sarebbe "la bandiera rossa, la tessera del Partito democratico".

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