Le risposte di BF sull’accordo con l’Algeria per il piano Mattei
Nei giorni scorsi, Fanpage.it ha raccontato l'accordo tra BF International (controllata dal colosso italiano dell'agricoltura BF Spa) e l'Algeria per la coltivazione di 36mila ettari di terreno nell'area sahariana del Paese nordafricano, sotto l'ombrello del piano Mattei del governo italiano per la cooperazione con l'Africa. Nell'articolo, avevamo sottolineato come alcuni aspetti dell'intesa non fossero stati esplicitati nel materiale fornito alla stampa e avevamo formulato alcune domande, in merito all'iniziativa. Nei giorni successivi alla pubblicazione del pezzo, tramite interlocuzioni con fonti della società italiana a conoscenza del dossier algerino, abbiamo acquisito ulteriori elementi utili, a rispondere ai quesiti che avevamo posto. Ne diamo conto qui.
Per quanto riguarda l'impatto occupazionale del progetto, i numeri messi nero su bianco nell'accordo siglato tra BF e il governo algerino corrispondono a quelli dati dal ministro locale dell'Agricoltura Youcef Cherfa. Quando le coltivazioni saranno a pieno regime, nel 2028, l'opera impiegherà 1600 lavoratori diretti e circa 6mila indiretti, considerando tutte le tipologie di lavoratori impegnati. I dipendenti diretti saranno tutti algerini. Gli altri potranno prevedere varie nazionalità, a seconda delle competenze richieste per le diverse fasi dei lavori.
Riguardo alla destinazione del prodotto, trattandosi di materie prime strategiche (cereali e legumi), queste saranno conferite al 100 percento al governo algerino, in accordo con le leggi locali. Gli utili saranno divisi in conformità con le quote della società creata per gestire il progetto, quindi il 51 percento a BF e il 49 percento al fondo di investimento sovrano dell'Algeria. A questo riguardo, va specificato che la parte "italiana" dell'investimento previsto da 420 milioni sarà totalmente a carico di BF.
Infine, la durata della concessione dei terreni da parte del governo dell'Algeria sarà regolata secondo la legge nazionale 265/2017 sulla materia, che per il settore agricolo prevede 40 anni di concessione con possibilità di rinnovo. Da parte di BF, si sottolinea come queste tempistiche siano in linea con gli standard comuni nel settore agricolo, in caso soprattutto di necessità di ammortamento degli investimenti in terreni che vanno resi coltivabili partendo da zero, come nel caso algerino.