Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte questa notte è atterrato in Canada per presenziare al G7, il primo evento internazionale cui partecipa da quando è stato nominato premier. Nel corso della giornata di ieri, il Movimento 5 Stelle ha diramato un comunicato stampa spiegando – anzi, quasi scusandosi – che il presidente del Consiglio ha provato in tutti i modi a volare su un normale aereo di linea ma alla fine è stato costretto a prendere l'aereo di Stato per una questione di orari: i voli di linea non gli avrebbero permesso di arrivare puntuale all'incontro. Il Movimento 5 Stelle, però, ha tenuto inoltre a ribadire che quello utilizzato da Conte non è l'aereo di Stato "voluto da Renzi" ma un altro velivolo della Repubblica Italiana. Come nel caso del presidente della Camera Roberto Fico, che si recò a Montecitorio con un autobus pubblico, anche per Conte si è scatenata subito un'accesissima polemica, una polemica che questa volta non può essere bollata come pretestuosa ma che anzi ha tutte le ragioni di esistere.
In virtù del suo ruolo sensibile, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non solo ha il diritto di utilizzare il volo di Stato per recarsi agli incontri internazionali e istituzionali, ma ha il dovere di utilizzarlo. Sì, esattamente, è un dovere e non un diletto, come in passato abbiamo spiegato molte volte. Un presidente del Consiglio che prende un aereo di linea o un qualsiasi altro mezzo pubblico mette a rischio l'incolumità dei passeggeri e dei cittadini comuni perché è un obiettivo sensibile. Non solo: un presidente del Consiglio che prende un volo di linea crea anche disagi ai cittadini comuni, costretti a ritardare la partenza per permettere alla scorta e alla compagnia aerea di mettere a punto tutte le procedure di sicurezza necessarie a garantire l'incolumità del presidente del Consiglio. Insomma, utilizzare un volo di linea costituisce non solo un pericolo per il presidente stesso e per i passeggeri costretti a subire questi disagi, ma non serve a nulla, puro marketing populista che cerca di far apparire il premier come più vicino al popolo, come se fosse davvero questo ciò che conta in politica, come se questi normalissimi e fisiologici costi della democrazia costituiscano il vero fulcro dei problemi del Paese e degli sprechi pubblici. Da cittadina preferirei non dovermi imbattere mai nel premier del mio Paese in fila al gate di Linate o Fiumicino e quindi, da cittadina, ribadisco: Conte utilizzi con serenità il suo aereo di Stato, com'è giusto e doveroso che sia, evitando demagogiche scuse senza senso.