La zona arancione rafforzata: come cambiano le regole
Zona arancione scuro o zona arancione rafforzata: due diverse definizioni che entreranno presto nelle abitudini e nelle conversazioni degli italiani, così come avvenuto con le zone gialle, rosse e arancioni e con tanti termini ormai sulla bocca di tutti a causa del Covid-19. Il concetto di "zona arancione rafforzata" non è presente nei Dpcm o nei decreti del governo: si tratta infatti di una misura applicata a livello locale, all'interno di Regioni in zona arancione, gialla o bianca. Nei territori in zona arancione scuro vigono le regole della zona arancione, ma con restrizioni ulteriori.
Spostamenti e uscite di casa
Contrariamente a quanto avviene nella zona arancione, nelle aree di colore arancione scuro gli spostamenti sono vietati anche all'interno del proprio comune. Restano possibili i movimenti per lavoro, necessità, salute e rientro al domicilio o alla residenza. Altra differenza rispetto alla classica zona arancione è anche il divieto di andare a trovare parenti e amici nelle abitazioni private.
Bar e ristoranti
Per quanto riguarda bar e ristoranti le regole in zona arancione rafforzata sono praticamente identiche a quelle della classica zona arancione. È vietato consumare cibi e bevande nei ristoranti e nei bar né nelle loro adiacenze: consentiti solamente l'asporto e il domicilio.
Negozi
Non cambiano le regole rispetto alla classica zona arancione neanche per i negozi e per tutte le attività commerciali. Non vengono previste limitazioni alle categorie dei beni vendibili, mentre le attività che si trovano all’interno dei centri commerciali restano chiuse nei giorni festivi e prefestivi, fatta eccezione per farmacie, negozi alimentari, tabacchi ed edicole.
Scuola e didattica a distanza
A fare le spese delle regole della zona arancione scuro sono soprattutto le scuole. La differenza rispetto alla zona arancione è evidente: si passa dalla didattica a distanza solamente per gli ultimi due anni delle medie e per le superiori a una quasi completa chiusura degli istituti. In Emilia-Romagna restano in presenza solamente i servizi educativi nella fascia 0-3 anni e le scuole dell’infanzia: per il resto si applica la didattica a distanza al 100%. In Lombardia invece tutte le scuole sono chiuse, anche l’asilo nido e quelle per l’infanzia.