Le Regioni difendono la scelta di usare AstraZeneca per i giovani negli Open Day
"La possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è un suggerimento che arriva dai massimi organi tecnico-scientifici per aumentare il volume di vaccinazioni, e quindi evitare più morti. Perché più corrono veloci i vaccini, più cittadini ricevono in fretta la prima dose, meno persone muoiono": lo ha detto il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, difendendo la scelta della Regione di aver utilizzato il vaccino AstraZeneca in iniziative come gli Open Day rivolte ai giovani nonostante le raccomandazioni dell'Agenzia italiana del farmaco.
Nel dibattito sull'utilizzo del vaccino di AstraZeneca, c'è chi accusa le Regioni di non aver seguito le indicazioni dell'ente regolatorio, che raccomandava questo farmaco solo per gli over 60, e chi invece punta il dito contro il governo per non aver preso posizione, Soprattutto per quanto riguarda appunto iniziative come gli Open Day, che hanno aperto ai più giovani spesso utilizzando questo vaccino. Una strategia che è sembrata andare nella direzione opposta a quelle che erano le linee guida delle autorità centrali. Il dibattito si è ulteriormente acceso dopo il decesso della 18enne di Genova, deceduta dopo essere stata ricoverata per una trombosi al seno cavernoso alcune settimane dopo aver ricevuto il vaccino di AstraZeneca proprio durante l'Open Day dedicato agli over 18.
"Spero davvero che nessuno voglia usare questo momento terribilmente drammatico per sciacallare su emozioni, dolore e paura. È il momento della responsabilità: ai medici e agli scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra il vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo terribile evento", ha proseguito Toti. Per poi chiamare in causa il ministero, Aifa, Iss e Cts: "Al Ministero della Salute, all’Agenzia del Farmaco, all’Istituto di Sanità, al Comitato tecnico scientifico la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull‘uso di AstraZeneca. Un siero che ha cambiato almeno cinque volte in tre mesi la sua destinazione: solo sotto i 50 anni, poi sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti".
E ancora: "Ora da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso?". Per poi concludere sottolineando che la decisione e la presa di posizione finale spetta agli "scienziati a Roma, una volta per sempre". Infine: "Responsabilità e chiarezza, per fare in modo almeno che questa drammatica morte non sia stata vana".