Le Regioni che rischiano la zona gialla per incidenza, terapie intensive e ricoveri
L'Italia resta in zona bianca, per ora. La situazione dei contagi sta peggiorando praticamente ovunque e, in questo senso, il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi ha parlato chiaro: l'incidenza sta crescendo verticalmente. La preoccupazione è abbastanza diffusa, mentre il rischio zona gialla si riaffaccia su diverse Regioni. Alcune, però, sono molto più vicine di altre alle soglie da non superare per non cambiare colore. I 50 casi ogni 100mila abitanti, limite massimo per l'incidenza, l'hanno oltrepassato gran parte delle Regioni. La situazione sta peggiorando anche negli ospedali, con alcuni territori più colpiti in cui i posti letto occupati cominciano ad avvicinarsi pericolosamente alle soglie di 10% in terapia intensiva e 15% e in area medica.
L'incidenza Regione per Regione, quasi tutte sono da zona gialla
L'incidenza è il primo dei tre indicatori decisionali che l'Istituto superiore di sanità considera per determinare l'eventuale passaggio in zona gialla delle Regioni. Il dato, però, è in crescita da settimane praticamente ovunque. La zona gialla è prevista con più di 50 contagi ogni 100mila abitanti e le Regioni che sono sotto questa soglia sono appena quattro: Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna. Tutte le altre superano il limite, ma c'è da dire che alcune zone sono particolarmente a rischio: il Friuli Venezia Giulia ha un'incidenza di 233,0 casi ogni 100mila abitanti, la Provincia di Bolzano addirittura di 316,3. In ogni caso, però, bisogna superare tutti e tre le soglie nei tre indicatori per passare in zona gialla, perciò – per ora – si resta bianchi grazie alla bassa occupazione degli ospedali.
Terapie intensive e ricoveri, le Regioni che rischiano il giallo
Negli ospedali, però, la situazione sta peggiorando e non è detto che con il prossimo monitoraggio alcune Regioni possano tornare in zona gialla. Il limite da non superare è quello del 10% per le terapie intensive e del 15% per le aree mediche. Ad oggi ci sono Regioni che superano uno dei due indicatori: in Friuli Venezia Giulia le rianimazioni sono occupate al 10,9% e considerando anche il fatto che l'incidenza è nettamente oltre il limite della zona gialla (più da zona arancione), l'unico motivo per cui resta in zona bianca sono i posti letto in area medica; stesso discorso per le Marche, che hanno le terapie intensive al 10,0%; intanto, invece, in area medica le più vicine alla soglia del 15% sono Calabria (11,3%) e Bolzano (13,6%). Insomma, per il Friuli Venezia Giulia la zona gialla comincia a diventare più che un'ipotesi già dal prossimo monitoraggio. Ma se i dati continueranno a crescere con questa velocità il rischio di cambiare colore prima di Natale riguarda tutte le Regioni.