video suggerito
video suggerito
Covid 19

Le Regioni che rischiano la zona arancione e la zona rossa dalla prossima settimana

Il tasso di occupazione dei posti letto d’ospedale in terapia intensiva e area medica – determinante per decidere i colori delle Regioni – è in peggioramento quasi ovunque. Ci saranno presto nuovi passaggi in zona gialla e in zona arancione e forse anche in zona rossa.
A cura di Tommaso Coluzzi
406 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Da oggi l'Italia si ricomincia a tingere di arancione, e non sembra essere finita qui. Nelle prossime settimane diverse Regioni potrebbero veder peggiorare la condizione degli ospedali a causa dell'ondata della pandemia di Covid e, al netto delle modifiche che i governatori chiedono al ministero della Salute, da lunedì prossimo la zona arancione si potrebbe allargare a macchia d'olio. Ma attenzione: c'è chi rischia persino la zona rossa, che significherebbe lockdown leggero per tutti, anche i vaccinati con due o tre dosi. Dopo giorni di bollettini quotidiani con un altissimo numero di contagi, spesso oltre i 200mila, si stanno riempiendo progressivamente gli ospedali, come già successo in ogni ondata. Le Regioni stanno chiedendo di rivedere i conteggi escludendo gli asintomatici, perché sanno che altrimenti – in molti casi – la zona arancione è una certezza e la zona rossa un'ipotesi non così remota. Per capirci qualcosa di più, però, vediamo come sono messe terapie intensive e aree mediche.

La situazione negli ospedali: i dati Regione per Regione

Per capire quali saranno i colori delle Regioni dalla prossima settimana bisogna guardare, ancora una volta, i dati. È necessario ribadire che gli indicatori che determinano il cambio di zona sono tre: incidenza settimanale di casi Covid ogni 100mila abitanti, occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Il primo – il numero di casi – è ormai fuori controllo da settimane, se si guardasse solo quel valore lì l'Italia sarebbe praticamente tutta in zona rossa. Perciò diventano determinanti gli altri due valori: per l'ingresso in zona gialla le soglie sono del 10% in terapia intensiva e del 15% in area medica, in zona arancione salgono rispettivamente a 20% e 30% e in zona rossa a 30% e 40%. Vediamo i dati del portale Agenas, aggiornati a ieri sera, per capire la situazione negli ospedali delle singole Regioni:

  • Abruzzo: 21% terapia intensiva, 29% area medica
  • Basilicata: 3% terapia intensiva, 26% area medica
  • Calabria: 19% terapia intensiva, 41% area medica
  • Campania: 12% terapia intensiva, 29% area medica
  • Emilia Romagna: 17% terapia intensiva, 27% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 23% terapia intensiva, 29% area medica
  • Lazio: 22% terapia intensiva, 27% area medica
  • Liguria: 19% terapia intensiva, 38% area medica
  • Lombardia: 15% terapia intensiva, 34% area medica
  • Marche: 24% terapia intensiva, 27% area medica
  • Molise: 5% terapia intensiva, 13% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 17% terapia intensiva, 18% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 23% terapia intensiva, 25% area medica
  • Piemonte: 23% terapia intensiva, 30% area medica
  • Puglia: 12% terapia intensiva, 21% area medica
  • Sardegna: 14% terapia intensiva, 15% area medica
  • Sicilia: 20% terapia intensiva, 35% area medica
  • Toscana: 22% terapia intensiva, 25% area medica
  • Umbria: 14% terapia intensiva, 33% area medica
  • Valle d'Aosta: 24% terapia intensiva, 69% area medica
  • Veneto: 18% terapia intensiva, 25% area medica

Quali Regioni rischiano la zona gialla, arancione e rossa

Da oggi, con il passaggio della Campania in zona gialla e della Valle d'Aosta in zona arancione, l'Italia si scurisce ancora di più, con le zone bianche che sono sempre più residuali. Partiamo proprio da queste: secondo i dati sull'occupazione degli ospedali, aggiornati a ieri sera, Puglia, Sardegna e Umbria hanno già ampiamente dati da zona gialla e se dovessero confermarli nel monitoraggio Iss di venerdì prossimo cambierebbero colore da lunedì 24 gennaio.

C'è anche chi è giallo e rischia la zona arancione, e non sono poche Regioni: l'Abruzzo è al 21% in terapia intensiva (oltre la soglia del 20%) e al 29% in area medica (a un punto dalla soglia del 30%), se dovesse oltrepassarla nel monitoraggio di venerdì cambierebbe colore. Ma non è l'unica Regione in questa situazione: la Calabria è al 19% in terapia intensiva, a un soffio dall'arancione, mentre in area medica è al 41%, praticamente già da zona rossa; il Friuli Venezia Giulia è al 23% in terapia intensiva e al 29% in area medica (a un punto dall'arancione); Lazio e Marche sono oltre la soglia arancione in terapia intensiva – rispettivamente con 22% e 24% – ma si salvano in area medica; discorso inverso per Liguria e Lombardia, oltre in area medica – rispettivamente con 38% e 34% – ma sottosoglia in terapia intensiva; la Provincia di Trento è oltre in terapia intensiva (23%) e sotto in area medica (25%); quasi identica la situazione in Toscana (22% – 25%); in Umbria – ancora bianca – le aree mediche sono già da zona arancione (33%).

Meritano un discorso a parte il Piemonte (23% in terapia intensiva e 30% in area medica) e la Sicilia (20% in terapia intensiva e 35% in area medica): entrambe le Regioni – salve per un soffio nell'ultimo monitoraggio Iss – hanno già dei dati da zona arancione. Se dovessero confermarli cambierebbero colore da lunedì 24 gennaio, passando appunto in zona arancione. Infine attenzione alla Valle d'Aosta, che in area medica è al 69% (la soglia della zona rossa è 40%) e in terapia intensiva è al 24%. Se la situazione nelle rianimazioni dovesse peggiorare, potrebbe scattare la zona rossa già dalla prossima settimana.

I colori delle Regioni aggiornati al 17 gennaio 2022
I colori delle Regioni aggiornati al 17 gennaio 2022
406 CONDIVISIONI
32831 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views