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Le Regioni che possono tornare in zona gialla per l’aumento dei ricoveri

L’occupazione dei posti letto in ospedale in area medica e in terapia intensiva continua a crescere in quasi tutte le Regioni. Alcune, però, si stanno avvicinando velocemente alla soglia che prevede il passaggio in zona gialla: sono almeno tre quelle che rischiano di cambiare colore nelle prossime settimane.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La variante Delta fa salire vertiginosamente i contagi e, con i nuovi casi positivi, aumentano anche ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Certo, la percentuale è molto minore rispetto a qualche mese fa, quando non avevamo a disposizione il vaccino contro il Covid, ma una parte delle persone che si infettano oggi finisce comunque in ospedale. Nella stragrande maggioranza dei casi, secondo i dati diffusi da Istituto superiore di sanità e Regioni, si tratta di persone che non si sono vaccinate o che non hanno completato il ciclo. In ogni caso i numeri negli ospedali tornano a salire e per alcune Regioni torna l'ipotesi del passaggio in zona gialla. Forse anche entro Ferragosto.

I nuovi parametri per i colori delle Regioni

Con il decreto Covid il governo ha deciso, in accordo con Regioni e forze politiche, di cambiare i parametri decisionali che determinano i colori delle Regioni e le restrizioni conseguenti. Dopo aver abbandonato l'indice Rt alla fine della primavera, è stata superata anche l'incidenza. Il nuovo parametro chiave per il passaggio in zona gialla, arancione o rossa è l'occupazione dei posti letto in ospedale: sia in area medica che in terapia intensiva. Una Regione entra in zona gialla se supera il 10% di posti letto occupati in rianimazione e il 15% in area medica. Per la zona arancione la soglia è fissata al 20% per le terapie intensive e al 30% per i ricoveri ordinari. Infine per la zona rossa le percentuali sono rispettivamente 30% e 40%.

Quali Regioni rischiano di tornare in zona gialla

Per capire quali Regioni rischiano la zona gialla bisogna guardare ai dati delle ospedalizzazioni. Gli ultimi disponibili sono quelli dell'Agenas, che segnalano alcune Regioni già a ridosso delle soglie critiche:

  • Abruzzo: 1% terapia intensiva, 3% area medica
  • Basilicata: 1% terapia intensiva, 6% area medica
  • Calabria: 3% terapia intensiva, 9% area medica
  • Campania: 2% terapia intensiva, 6% area medica
  • Emilia Romagna: 3% terapia intensiva, 4% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 2% terapia intensiva, 1% area medica
  • Lazio: 5% terapia intensiva, 5% area medica
  • Liguria: 6% terapia intensiva, 2% area medica
  • Lombardia: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Marche: 3% terapia intensiva, 3% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 0% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 3% terapia intensiva, 2% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 1% terapia intensiva, 2% area medica
  • Piemonte: 1% terapia intensiva, 1% area medica
  • Puglia: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Sardegna: 10% terapia intensiva, 5% area medica
  • Sicilia: 5% terapia intensiva, 11% area medica
  • Toscana: 4% terapia intensiva, 3% area medica
  • Umbria: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 3% area medica
  • Veneto: 2% terapia intensiva, 2% area medica

La Regione più vicina alla soglia è la Sardegna, che ha già raggiunto il 10% di terapie intensive occupate, ma per passare in zona gialla deve arrivare al 15% in area medica, dove al momento è al 5%. A rischio anche la Sicilia e la Calabria, che stanno vedendo crescere rapidamente i posti letto occupati nei reparti ordinari.

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