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“Le Regioni che non sanno gestire le politiche del lavoro vanno commissariate”: la proposta del M5s

Pochissime Regioni hanno assunto abbastanza personale nei centri per l’impiego. Il M5s allora, con un emendamento al decreto Lavoro, chiede di commissariare quelle che non l’abbiano ancora fatto entro l’estate. In gioco infatti, ci sono anche i fondi del Pnrr. Fanpage.it ne ha parlato con la senatrice che ha avanzato la proposta, Barbara Guidolin.
A cura di Annalisa Girardi
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Commissariare le Regioni che non hanno assunto almeno la metà del personale dei centri per l'impiego: è quello che chiede il Movimento Cinque Stelle in un emendamento al decreto Lavoro, al momento in fase di esame in commissione al Senato. C'è tempo fino primo luglio per convertire in legge il provvedimento: da quel momento in poi, secondo la proposta dei grillini, le Regioni dovrebbero completare le assunzioni entro due mesi, altrimenti è meglio nominare un commissario.

L'emendamento è stato presentato, come prima firmataria, dalla senatrice Barbara Guidolin. Che a Fanpage.it dice: "In questi anni, con pochissime eccezioni, le Regioni hanno dimostrato tutta la loro inefficienza nella gestione delle politiche attive del lavoro. Se il governo intende rafforzarle, allora affidare la gestione della macchina a soggetti che sono realmente in grado di guidarla è un passaggio obbligato".

Nel testo si legge:

Le Regioni che al 31 dicembre 2022 non hanno assunto almeno il 50% delle risorse ai sensi dell’articolo 1, comma 85, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, provvedono entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Scaduto tale termine, entro i successivi 15 giorni, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è nominato un Commissario straordinario che provvede all'attivazione delle procedure selettive entro il termine di 60 giorni, prorogabili di ulteriori 30 giorni. 

Il commissario straordinario, prosegue la richiesta del M5s, dovrà restare in carica per un anno e "potrà avvalersi delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato interessate, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica". Al 31 dicembre dello scorso anno diverse Regioni non avevano raggiunto il 50% delle assunzioni. Alcune, come Basilicata, Calabria e Molise, non hanno ancora assunto nessuna persona. Del resto solo Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana e Valle d'Aosta hanno centrato l'obiettivo di almeno la metà del personale alla fine dello scorso anno.

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"Qualora il nostro emendamento venisse bocciato dovremmo cominciare a credere che le cause del mancato potenziamento dei centri per l'impiego, che doveva servire anche a far funzionare la ‘seconda gamba’ del Reddito di cittadinanza, siano meramente politiche…". C'è però anche un'altra questione, che la senatrice Cinque Stelle solleva parlando dei centri per l'impiego. E riguarda il Pnrr e gli obiettivi che l'Italia deve raggiungere in materia di politiche attive del lavoro: "Tali strutture pubbliche sono fondamentali per l’attuazione del Pnrr: non si possono mettere a rischio le risorse europee per interessi di parte", conclude Guidolin.

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