Le Regioni che andranno in zona arancione da lunedì prossimo e quelle che rischiano la zona rossa
Da lunedì prossimo l'Italia potrebbe essere più arancione. La situazione negli ospedali si sta stabilizzando, ma in alcune Regioni gli indicatori dei malati Covid continuano a peggiorare. Su terapie intensive e aree mediche, per il momento, continua a basarsi il sistema che decide i colori delle Regioni. Perciò la settimana prossima, a partire da lunedì 31 gennaio, ci potrebbero essere nuovi passaggi in zona arancione. In alcuni casi, però, si avvicina anche il rischio della zona rossa. Tutto dipenderà ancora una volta dai dati del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di venerdì prossimo. Dopodiché il ministro Speranza potrebbe firmare eventuali ordinanze. Vediamo i numeri nel dettaglio.
Terapie intensive e aree mediche, i dati delle Regioni
Come sappiamo gli indicatori che decidono i colori delle Regioni sono tre: incidenza ogni 100mila abitanti, occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. Dato che l'incidenza è fuori controllo, a causa di Omicron, i valori sono schizzati alle stelle ovunque. Si considerasse solo l'incidenza, l'Italia sarebbe completamente in zona rossa. Ad essere decisive, da mesi a questa parte, sono le occupazioni degli ospedali. Vediamo i dati Agenas aggiornati a ieri, Regione per Regione:
- Abruzzo: 21% terapia intensiva, 31% area medica
- Basilicata: 8% terapia intensiva, 24% area medica
- Calabria: 17% terapia intensiva, 39% area medica
- Campania: 13% terapia intensiva, 31% area medica
- Emilia Romagna: 17% terapia intensiva, 29% area medica
- Friuli Venezia Giulia: 24% terapia intensiva, 37% area medica
- Lazio: 22% terapia intensiva, 32% area medica
- Liguria: 18% terapia intensiva, 42% area medica
- Lombardia: 15% terapia intensiva, 33% area medica
- Marche: 23% terapia intensiva, 29% area medica
- Molise: 5% terapia intensiva, 18% area medica
- Provincia autonoma di Bolzano: 17% terapia intensiva, 22% area medica
- Provincia autonoma di Trento: 26% terapia intensiva, 28% area medica
- Piemonte: 23% terapia intensiva, 31% area medica
- Puglia: 15% terapia intensiva, 21% area medica
- Sardegna: 15% terapia intensiva, 17% area medica
- Sicilia: 19% terapia intensiva, 38% area medica
- Toscana: 22% terapia intensiva, 27% area medica
- Umbria: 8% terapia intensiva, 29% area medica
- Valle d'Aosta: 19% terapia intensiva, 53% area medica
- Veneto: 17% terapia intensiva, 26% area medica
Le Regioni che andranno in zona arancione e rossa
Con i cambi di colore della scorsa settimana, e l'ordinanza firmata dal ministro Speranza, c'è una porzione d'Italia in zona arancione. A rischio dalla prossima settimana, però, ci sono diverse Regioni. I limiti da non superare per non finire in arancione sono il 20% in terapia intensiva e il 30% in area medica. Al momento Lazio (22%-32%) e Piemonte (23%-31%) sono oltre. Se dovessero confermare questi dati nel monitoraggio Iss di venerdì, finirebbero in zona arancione dalla prossima settimana. Ma l'attenzione resta altissima anche su altre Regioni: la Calabria è ben oltre in area medica (39%), ma resta gialla per le terapie intensive (17%); discorso simile per la Liguria, addirittura da zona rossa in area medica (42%), ma sotto la soglia arancione in terapia intensiva (18%); la Lombardia è oltre solo in area medica (33%) e non in terapia intensiva (15%); il contrario succede nella Provincia di Trento, oltre in terapia intensiva (26%), ma non in area medica (28%). Infine attenzione al Friuli Venezia Giulia, che è al 24% in terapia intensiva e al 37% in area medica. La zona rossa è fissata al 30% e 40%, e in alcuni casi si sta avvicinando.