Le Regioni a rischio zona gialla e arancione: incidenza, terapie intensive e ricoveri nei dati Iss
La situazione epidemiologica continua a peggiorare. Il quadro del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi, del resto, non lascia spazio alle opinioni. Crescono tutti gli indicatori anche questa settimana e sempre più Regioni vanno verso un colore più scuro. C'è chi è passato già in zona gialla, chi rischia la zona arancione e chi invece resiste in zona bianca. Anche se lunedì 27 dicembre non ci saranno cambi di fascia, sembra solo una questione di tempo. E da dopo Capodanno molte Regioni potrebbero cambiare ancora colore. Per farci un'idea più precisa dobbiamo guardare ancora una volta i dati: nello specifico quelli della tabella sugli indicatori decisionali diffusa dall'Iss, che riporta incidenza ogni 100mila abitanti, ricoveri in area medica e in terapia intensiva Regione per Regione.
L'incidenza cresce ovunque, quali sono le Regioni messe peggio
I tre valori indicati dall'Iss nella tabella sono fondamentali per avere una fotografia della situazione attuale nelle singole Regioni, ma anche perché decidono i colori. Per passare in zona gialla bisogna superare i 50 casi ogni 100mila abitanti nell'incidenza, il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 15% in area medica. Per la zona arancione si sale rispettivamente a 20% e 30%, in zona rossa 30% e 40%. Come vedremo tra poco ci sono Regioni in zona bianca prossime al passaggio in zona gialla e Regioni in zona gialla prossime al passaggio in zona arancione. Ma partiamo dall'incidenza: a livello nazionale il dato settimanale è 351 casi ogni 100mila abitanti.
Nelle singole Regioni la situazione è diversa ma seria in ogni caso: l'incidenza cresce ovunque, con la sola eccezione della Provincia di Bolzano, che comunque mantiene un valore molto alto. La Regione messa peggio è il Veneto con 590,5 casi ogni 100mila abitanti, seguito dalla Lombardia con 516,3 che, però, è ancora più preoccupante per la crescita repentina (la scorsa settimana il dato era 261,0). Poi troviamo la Valle d'Aosta con 473,8, il Piemonte con 439,9, la Liguria con 432,9, il Friuli Venezia Giulia con 419,9 e la Provincia di Bolzano con 403,6.
Chi andrà in zona gialla e chi in zona arancione dopo Capodanno
Con l'incidenza così alta praticamente in tutta Italia, a decidere i colori delle Regioni sono ancora una volta i due dati di occupazione degli ospedali: la percentuale di ricoveri in area medica e terapia intensiva. Al momento in zona gialla ci sono Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Trento e Bolzano. Dopo Capodanno – quindi non dalla prossima settimana – potrebbero raggiungerle diverse altre Regioni: il Piemonte, che si è salvato per un soffio con 14,9% in area medica (la soglia della gialla è 15%) e 10,7% in terapia intensiva; l'Emilia Romagna, che è bianca per le aree mediche al 12,5%, mentre in terapia intensiva è al 12,4%; il Lazio, al 14,3% in area medica e al 10,3% in terapia intensiva; la Lombardia, al 13,8% in area medica e al 10,6% in terapia intensiva; la Sicilia, al 15,5% in area medica e al 9,0% in terapia intensiva. Le prime quattro Regioni citate hanno superato il limite in terapia intensiva e sono in bilico in area medica, mentre per la Sicilia è esattamente il contrario.
Ci sono altre Regioni, invece, che sono già in zona gialla e che, visto che la situazione continua a peggiorare, rischiano la zona arancione dopo Capodanno. Gli occhi sono puntati soprattutto sul Trentino Alto Adige: la Provincia di Bolzano – che però è l'unica con l'incidenza in calo – è al 16,4% in area medica e al 21,0% in terapia intensiva (i limiti per l'arancione sono 30% e 20%); la Provincia di Trento è al 19,1% in area medica e al 24,4% in terapia intensiva. Insomma, entrambe restano in zona gialla – al momento – per i ricoveri in area medica sotto soglia. Attenzione anche a Calabria (25,9% area medica e 16,6% terapia intensiva), Friuli Venezia Giulia (22,0% area medica e 14,9% terapia intensiva) e Liguria (24,8 area medica e 14,2% terapia intensiva). Anche perché in tutte e tre le Regioni l'incidenza continua a crescere.