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Le reazioni delle opposizioni ai fischi censurati a Sangiuliano: “Roba da Minculpop”

Ieri sera, durante la messa in onda del Taobuk Festival su Rai 1, i fischi ricevuti dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sono stati sostituiti con applausi. Per le opposizioni è “censura del dissenso, roba da regime”. c.
A cura di Giulia Casula
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"Roba da Minculpop". Così le opposizioni hanno definito l'ultimo episodio che ha visto coinvolto Gennaro Sangiuliano. Ospite del Taormina International Book Festival, nel corso del suo intervento il ministro della Cultura era stato più volte contestato dal pubblico, ma durante la messa in onda della serata di gala su Rai 1 i fischi sono stati sostituiti da applausi.

"Piccoli escamotage di montaggio hanno addirittura fatto credere ai telespettatori che il ministro sia stato applaudito durante la serata. Quanto andato in onda è vergognoso, degno della televisione di stato di Kim Jong-un. Questa è la stampa di regime non quella contro cui si scontra ideologicamente ogni giorno la presidente del consiglio Meloni", hanno attaccato i deputati dem della Commissione cultura alla Camera.

Anche per il capogruppo di Avs al Senato, Peppe De Cristofaro, "abbiamo superato TeleMeloni, siamo a Teleregime. Il servizio pubblico è piegato agli interessi della maggioranza. La sostituzione dei fischi al ministro Sangiuliano con gli applausi alla serata di premiazione del Taobuk – Taormina International Book Festival, andata in onda in registrata ieri sera su Rai1, è gravissima. Saltata anche la contestazione al Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani mentre esprimeva la sua stima per Sangiuliano. Vera e propria censura di regime", ha dichiarato. "Come è possibile che la Rai non si sia accorta prima della messa in onda che il video era stato modificato, visto che è stato mandato in onda dopo la fine del festival?", ha commentato.

Nelle scorse ore infatti, l'azienda voluto fare chiarezza, precisando che "non si tratta di una nostra produzione ma di un programma di acquisto chiuso. Lo abbiamo acquistato dall'Associazione Taormina Book Festival, all'evento non erano presenti mezzi Rai, c'è solo collaudo tecnico". I dubbi però rimangono. "Come è possibile che la più grande azienda culturale del Paese, azienda di servizio pubblico, acquisti a scatola chiusa un video e lo metta in onda senza averlo visionato prima?",  ha chiesto ancora De Cristofaro. "La motivazione data dalla Rai non sta in piedi. La colpa è dell'azienda che non ha controllato ed è una colpa grave su cui gli attuali vertici Rai dovranno dare ampie spiegazioni in commissione di Vigilanza Rai".

Intanto, dal Movimento 5 Stelle hanno già annunciato un'interrogazione parlamentare per far luce su quanto accaduto a Taormina. "Presenteremo un'interrogazione per capire le precise responsabilità di quanto accaduto. Anche se si tratta di un programma di acquisto chiuso e non di una produzione Rai", ha dichiarato il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto. "In ogni caso vogliamo che venga fatta luce in maniera dettagliata e al più presto, perché è inaccettabile che la TV pubblica sia degradata a organo di promozione del governo che censura le contestazioni. Domanda: ma se a Serena Bortone sono stati inflitti sei giorni di sospensione, per un episodio simile che sanzione dovrebbe ricevere il responsabile?".

Per la vicecapogruppo del M5S alla Camera, Vittoria Baldino, dal governo "ogni giorno ci regalano una perla, ogni giorno ci danno dimostrazione, con estrema spregiudicatezza, della loro voracità nel controllare ogni forma di comunicazione e divulgazione dell'immagine del Governo sui media. Roba da Minculpop. Forse sarebbe il caso di aprire un audit nei confronti di chi ha permesso di divulgare immagini manomesse, quindi di fake news? Quanti giorni di sospensione si beccheranno?", ha chiesto.

Per il senatore del Partito democratico Francesco Verducci, "quando la Tv di Stato manipola e censura la realtà dei fatti per nascondere i fischi a un esponente di governo, allora è la prova conclamata che i dirigenti della Tv di Stato agiscono come fossimo in un regime autoritario. O che questo avviene perchè lo siamo già diventati", ha scritto su X.

A fargli eco, il capogruppo di Italia Viva a Palazzo Madama, Enrico Borghi. "Possibile che il prode Sangiuliano non riesca a cogliere il superamento della soglia del ridicolo? Ma davvero crede che con questi mezzucci degni della SSSR (per capirci, la Tv dell'Unione Sovietica) riesca ad occultare la realtà? È possibile che il servizio di Stato stia diventando un imbarazzante servizio privato?". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, sui fischi censurati al ministro Sangiuliano.

"Non solo censura del dissenso, ma anche manipolazione della realtà. Davvero una pagina triste e inquietante del servizio pubblico", ha scritto su X Cecilia D'Elia, senatrice Pd e capogruppo in commissione settima commentando la vicenda. "Ormai siamo al Minculpop. Avanti così, facciamoci del male", ha aggiunto la capogruppo Pd in commissione cultura della Camera, Irene Manzi.

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