Le reazioni alle parole del segretario Nato: “Ci porta verso una Terza guerra mondiale”
Il numero uno della Nato, Jens Stoltenberg, parla di eliminare il divieto per Kiev di colpire obiettivi in Russia con le armi fornite dai Paesi dell'Alleanza Atlantica, innescando le reazioni di diverse parte politiche. "Le parole del segretario generale della Nato Stoltenberg sono di una gravità assoluta perché rappresentano un passo decisivo verso l'abisso della Terza guerra mondiale. Consentire ufficialmente a Kiev di usare le armi Nato contro la Russia è di fatto una dichiarazione di guerra della Nato contro la Russia", affermano i parlamentari del Movimento Cinque Stelle delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
Per poi aggiungere: "È arrivato il momento per gli alleati europei, Italia in primis, di opporsi a questa folle deriva bellicista dichiarando ufficialmente che l'Europa non seguirà Washington e Londra sulla strada dello scontro diretto con Mosca, perché l'Europa non può rischiare di ritrovarsi in guerra. L'Europa smentisca Orban che l'accusa di prepararsi alla guerra e scelga finalmente la via del negoziato, rispondendo alle ripetute aperture di Putin coinvolgendo la Russia in una conferenza di pace europea che getti le basi per una soluzione negoziale di un conflitto che, come diciamo da due anni, non può essere risolto per via militare se non al costo di una coinvolgimento diretto della Nato". Anche Francesco Silvestri, capogruppo M5s a Montecitorio, ha commentato le parole di Stoltenberg, accusando di "giocare a fare la guerra sulle spalle dei cittadini".
Nicola Fratoianni, dell'Alleanza Verdi e Sinistra, da parte sua da definito le parole del segretario della Nato "irresponsabili e pericolose" in quanto danno all'Ucraina "la possibilità di colpire con le armi dell'Alleanza atlantica in territorio russo" portando così a una nuova escalation militare. "Un'autentica follia che mette il mondo in bilico sul baratro della guerra atomica. Non so se Stoltenberg sia consapevole delle sue parole, quel che so è che i Paesi europei sono gli unici a poter fermare questo delirio bellicista che rischia di disintegrare le speranze di pace per i prossimi decenni", ha aggiunto. Per poi lanciare un appello al governo: "Meloni esca dal silenzio e dica qualcosa di sensato".
Anche Matteo Salvini ha condannato le parole di Stoltenberg: "No alle armi al di fuori dei confini ucraini. Non voglio che la Terza Guerra Mondiale arrivi sull'uscio di casa mia. Abbiamo fin dal primo momemtno sostenuto il popolo ucraino e l'Ucraina, in ogni modo possibile: con aiuti economici, militari, umanitari, accogliendo donne, bambini e profughi. Un popolo aggredito è un popolo che va sostenuto. Però voglio che ci sia una parola fine a questa stramaledetta guerra".
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da parte sua ha detto: "Le scelte di Kiev sono le scelte di Kiev; noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e le armi, gli strumenti militari inviati dall'Italia vengono usati all'interno dell'Ucraina. Noi lavoriamo per la pace. Siamo parte della Nato ma ogni decisione deve presa in modo collegiale".
Critiche anche dal Partito democratico: "La dichiarazione di Stoltenberg cambia tutto. Dalla difesa dell'Ucraina invasa dalla Russia all'escalation offensiva da parte della Nato. A me sembra una posizione sbagliata. Il prossimo passo saranno le truppe e poi chissà cosa. Fermare questa deriva e far tornare la politica", scrive su X il deputato dem Arturo Scotto.