Le reazioni alla lettera di Meloni sul caso Cospito: “Difende l’indifendibile e aumenta le tensioni”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con una lettera al Corriere della Sera, ha dato alcune risposte sul caso di Alfredo Cospito e, soprattutto, sulla polemica che ha travolto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e il deputato Giovanni Donzelli, entrambi esponenti del suo partito. Nella nota, Meloni ha detto che "non ci sono le condizioni" per le dimissioni dei due, che molti esponenti dell'opposizione avevano chiesto, e ha sostenuto che le accuse rivolte da Fratelli d'Italia ai partiti di minoranza siano, in parte, giustificate. Infine, ha invitato tutti ad "abbassare i toni".
Le opposizioni rispondono: "Meloni parla da capo di partito per difendere i suoi"
"Dopo giorni di attesa sono arrivate le parole dell'onorevole Giorgia Meloni. Pensavamo che fossero le parole di un presidente del Consiglio preoccupato di comporre l'unità e la coesione del Paese in un momento di forte tensione. Abbiamo, purtroppo, letto le parole di un capo partito che difende i suoi oltre l'indifendibile e, per farlo, rilancia polemiche strumentali e livorose contro l'opposizione. Una lettera che riattizza il fuoco invece di spegnerlo". Così Enrico Letta, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, rispettivamente segretario, capogruppo al Senato e capogruppo alla Camera del Partito democratico.
Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, è intervenuto sul tema parlando al Fatto quotidiano: "Fratelli d'Italia sta reagendo in modo inaccettabile: pensa di poter sottacere l'irresponsabilità e la grave superficialità di due dei suoi esponenti, Delmastro e il vicepresidente del Copasir Donzelli, ingiuriando e soffiando sul fuoco. Accusare una forza di opposizione di essersi inchinata al volere dei mafiosi è vergognoso, e aggrava la posizione di chi ha divulgato informazioni riservare per finalità di lotta politica".
Roberto Speranza, deputato ed ex ministro della Salute, ha commentato: "Cara Giorgia Meloni, su Delmastro stai commettendo un errore molto grave: stai scegliendo il ruolo di capo partito al ruolo di presidente del Consiglio. Stai difendendo l'indifendibile". La presidente di Azione, Mara Carfagna, ha twittato: "Sul caso Cospito hanno sbagliato completamente l'approccio. Se c'è il rischio di saldature tra anarchici e boss mafiosi contro il 41 bis, un governo serio chiama a raccolta tutti. Non crea scontri frontali che avvantaggiano i nemici dello Stato, per attaccare gli avversari politici".
La maggioranza si allinea: "Ora serve un confronto responsabile", ma Foti attacca
Dalla parte opposta, il segretario della Lega Matteo Salvini ha condiviso: "Bene, lo diciamo fin dal primo momento. Non mi ha appassionato il dibattito Donzelli-Serracchiani. Visto che c'è di mezzo la violenza e qualcuno tira in ballo mafia e terrorismo", serve "calma, tranquillità, serenità". Anche Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha concordato: "La contrapposizione tra maggioranza e opposizione su questi temi fondamentali è sbagliata, perché apre una falla e ci rende deboli. E quando siamo deboli, siamo aggredibili".
Anche i capigruppo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti e Lucio Malan, in una nota hanno risposto, auspicando che "il passo di lato sia condiviso anche dalle stesse opposizioni e si torni tutti a una dialettica politica responsabile, lasciando agli organi preposti le soluzioni che sono state loro affidate".
In un intervento su Radio uno, però, Foti ha usato un tono differente: "Il Pd ha voluto alzare il tiro oltre ogni misura", ha detto. "A fronte del capogruppo del Partito democratico che ha affermato alla Camera di non aver mai messo in dubbio l'applicazione del 41 bis a Cospito, vi erano delle posizioni del giorno prima sia dell'ex ministro Orlando sia del vicesegretario del Pd Provenzano che andavano esattamente nel senso opposto, cioè chiedevano la revoca del 41 bis a Cospito"