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Opinioni

Le promesse del Governo Lega – M5s alla prova dei fatti: il countdown

Le promesse fatte e gli impegni presi dal Governo Conte alla prova dei fatti: un countdown per monitorare come procede l’azione dell’esecutivo e cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane. Dalle pensioni alla flat tax, passando per le assunzioni nelle forze dell’ordine e la chiusura dei campi rom: ecco tutte le promesse del trio Conte – Salvini – Di Maio.
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Quando Matteo Renzi subentrò a Enrico Letta alla guida del Governo, Fanpage.it ospitò un contributo di Valigia Blu che si proponeva raccogliere e monitorare tutte le promesse fatte dal Presidente del Consiglio e dagli altri membri dell’esecutivo. L’idea era quella di tenere traccia delle tempistiche di attuazione e dello stato dell’arte dei provvedimenti, con un apposito countdown che mostrasse l’operato del Governo e con un costante aggiornamento relativamente alle scelte operate con il passare delle settimane. Come è andata a finire potete scoprirlo qui. Sembra passata un’era dalle conferenze stampa con slide e annunci a raffica di Renzi, ma la continuità di certi meccanismi non parrebbe essere in discussione. Anche per questo abbiamo pensato di riproporvi il countdown, in una versione riveduta e corretta: le promesse del “governo del cambiamento” alla prova dei fatti.

[Disclaimer: come termine per le promesse "da legge di bilancio" abbiamo utilizzato, salvo esplicita comunicazione di membri del governo, la data del 31 ottobre; ci siamo tenuti larghi, insomma; inoltre, non compaiono le norme del decreto Dignità, provvedimento portato a casa dall'esecutivo; qui invece il countdown delle promesse del governo Renzi]

Il Reddito di cittadinanza: metà marzo 2019

Il reddito di cittadinanza è sempre stato centrale nella proposta politica del MoVimento 5 Stelle, tanto da costituirne tema essenziale della campagna elettorale. Più e più volte esponenti 5 Stelle avevano garantito il varo del provvedimento (che è più un reddito minimo garantito che un reddito di cittadinanza) al primo consiglio dei ministri, specificando di aver trovato già tutte le coperture necessarie. Tra rinvii e incertezze, durante la sua partecipazione alla trasmissione Porta a Porta, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha annunciato che “da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l'impiego con il reddito di cittadinanza erogato”.

La pensione di cittadinanza: gennaio 2019

La pensione di cittadinanza consiste nell’innalzamento delle pensioni minime a 780 euro (la soglia di povertà relativa che costituisce il parametro anche del cosiddetto reddito di cittadinanza). La viceministra all’Economia Laura Castelli ha confermato che il provvedimento sarà inserito nella legge di bilancio e sempre Luigi Di Maio ha garantito che gli assegni partiranno il primo gennaio del 2019.

Il taglio delle accise sulla benzina: promessa non mantenuta

In campagna elettorale Matteo Salvini aveva promesso di cancellare “dal 5 marzo” alcune delle accise che gravano sul costo della benzina. Una promessa che era stata reiterato l’11 marzo, come riporta AGI (che fa anche un fact checking esaustivo sugli errori dell’attuale ministro dell’Interno): “Al primo Consiglio dei ministri, se ne avremo l’occasione, cancellare le sette accise sulla benzina che partono dal 1935 mi sembra un’operazione di verità, perché pare (…) che la guerra in Etiopia sia conclusa”. La situazione non è cambiata neanche in questi mesi di Governo, ma a una precisa richiesta di Fanpage.it il Ministero dell’Economia e Finanze ha risposto: “Le misure sulle accise rientrano nel pacchetto complessivo dei provvedimento allo studio per la prossima manovra di bilancio che sarà portata al Consiglio dei ministri intorno al 15 ottobre”. Useremo dunque tale data come indicativa nel nostro countdown e vi daremo conto di eventuali novità:

Nei documenti presentati in queste settimane dal governo non c'è alcuna traccia del taglio delle accise sulla benzina, dunque: promessa non mantenuta.

La flat tax

La flat tax è uno dei cavalli di battaglia della Lega di Matteo Salvini. È difficile ricostruire con precisione tutti gli annunci e le promesse o i diversi scenari che gli esponenti leghisti hanno prospettato tra campagna elettorale e primi mesi di governo. Il 13 giugno, parlando all’assemblea di Confesercenti, Salvini aveva ribadito di voler “avviare già nel 2018 la rivoluzione fiscale impostata sulla flat tax partendo dai redditi degli imprenditori per poi arrivare a quelli delle famiglie”. Si tratta della cosiddetta “flat tax per le imprese”, che il governo conta di approvare nel corso della prossima manovra (anche se non è chiarissimo con quali aliquote). La data indicativa del nostro countdown è 31 ottobre, quindi.

La flat tax per le famiglie (con un doppio sistema di aliquote, probabilmente) è uno dei punti del contratto di governo Lega – M5s, oltre che una delle travi portanti della proposta politica del Carroccio. Esponenti della Lega (e lo stesso Salvini) hanno spiegato come in questa legge di bilancio non ci sarà spazio per questo provvedimento, che slitterà al prossimo anno. La data indicativa del nostro countdown è dunque il 31 ottobre 2019, con la legge di bilancio del prossimo anno.

Il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari: promessa non mantenuta

Nel comizio di chiusura della campagna elettorale, Luigi Di Maio aveva presentato ai cittadini "il primo decreto del primo Consiglio dei ministri del governo 5 Stelle".

Il primo punto prevedeva il dimezzamento dello stipendio per i parlamentari della Repubblica (nella scorsa legislatura fu presentata una proposta di legge dal M5s, sostanzialmente affossata dagli altri partiti). Il decreto non è arrivato e la questione è stata rinviata. Promessa non mantenuta, insomma.

Abolizione dei vitalizi dei politici: promessa (in parte) non mantenuta

Il secondo punto prevedeva l’abolizione dei vitalizi dei politici. Anche in questo caso non c’è stato alcun decreto (e, del resto, i veri vitalizi de facto non esistono più da anni e il tema non è di diretta competenza dell'esecutivo), ma bisogna ricordare l’iniziativa del Presidente della Camera Roberto Fico, che ha fatto approvare una delibera per il ricalcolo con metodo contributivo dei vitalizi erogati agli ex deputati. Di Maio, però, si riferiva al complesso dei “politici”, includendo evidentemente anche consiglieri regionali (che da gennaio hanno “ripreso” a incassare gli assegni pieni, sospesi dalle riforme del Governo Monti) e, ovviamente, senatori. Promessa non mantenuta, insomma.

Taglio di 30 miliardi di sprechi e privilegi

La terza promessa di Di Maio verteva sul taglio "di 30 miliardi di sprechi e privilegi" per ottenere risorse utili per le famiglie italiane. Non è stata inserita nel famoso "primo decreto", ma vedremo cosa accadrà in legge di bilancio e quali tagli saranno impostati dall'esecutivo.

Espulsione di 500mila migranti irregolari

Ad oggi sarebbero circa 500 mila i migranti irregolari presenti sul nostro territorio e, pertanto, una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria”. Il contratto di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle recepisce una delle promesse di Matteo Salvini: l’espulsione di 500 migranti irregolari che sarebbero presenti sul territorio nazionale. Il leader leghista si è spinto anche a immaginare una road map con 100mila espulsioni l’anno. La media attuale è di circa 20mila rimpatri l’anno e il dato non sembra cresciuto in maniera sostanziale nei primi mesi di gestione Salvini, che ha inserito nel suo decreto sicurezza e immigrazione la possibilità di trattenere fino a 6 mesi nei Cpr le persone da rimpatriare, annunciando contestualmente la volontà di lavorare a nuovi accordi bilaterali con i paesi di provenienza dei migranti. Il countdown, in ogni caso, va tarato al giugno 2023

Chiusura dei campi rom

“Il tema dei campi Rom non è oggetto del decreto, tuttavia in accordo con i Sindaci l'obiettivo è di arrivare alla chiusura di tutti i campi entro la fine del mandato di Governo”. Così Matteo Salvini rispondendo a una domanda nel corso della conferenza stampa di presentazione del dl Sicurezza.

Legge "spazza – corrotti": promessa mantenuta

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede aveva detto di voler presentare "entro i primi giorni di settembre" il suo disegno di legge anticorruzione, denominato "Spazza-corrotti". L'approvazione del Consiglio dei ministri è avvenuta il 6 settembre, ora tocca al Parlamento:

Taglio delle pensioni d'oro

L’argomento pensioni è senza dubbio uno dei più complessi e confusi allo stesso tempo. Basti pensare al balletto di proposte, idee, retroscena, ipotesi e mezzi provvedimenti che possono essere accorpate nel discorso della “abolizione / revisione / miglioramento della legge Fornero”. Abbiamo scelto, dunque, di scorporare le diverse promesse sull’argomento pensioni, trattando separatamente gli argomenti.

Il taglio delle pensioni d’oro, ovvero la legge di riduzione degli assegni più alti, ad esempio, doveva trovare spazio tra i primi provvedimenti del Governo Conte. Ma, come spiegato da Luigi Di Maio negli studi di Agorà Estate, “tra decreto dignità, decreto motovedette, milleproroghe, decreto ministeri, che sono stati provvedimenti importanti per affrontare il tema dell'immigrazione, del precariato e di altre crisi sociali, non siamo riusciti a portarla avanti nel dibattito parlamentare di questi primi due mesi”. Dunque? Tutto rimandato “entro settembre”. E questa data abbiamo segnato:

Eliminazione 400 leggi inutili: promessa non mantenuta

È stata uno dei tormentoni del Movimento 5 Stelle nella fase di campagna elettorale, poi ripreso dalle prime dichiarazioni del ministro dei Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro: l'abolizione di 400 leggi giudicate inutili e, come spiegava Di Maio, l'istituzione di "un Comitato Parlamentare di Controllo e una Commissione di Studio con lo scopo di fare una ricognizione delle norme vigenti, verificare di volta in volta gli effetti delle leggi già approvate e quindi decidere se modificarle o abrogarle". Dopo oltre 3 mesi, tutto fermo.

Diecimila assunzioni nelle forze dell'ordine

In Consiglio dei Ministri, ho colto l'occasione per ricordare che prevenire è meglio che curare, e in Finanziaria porterò la richiesta di avere 400 milioni di euro per assunzioni straordinarie di 10.000 uomini per le Forze dell'Ordine, soldi che peraltro stiamo risparmiando grazie ai minori sbarchi”. Così Matteo Salvini nel corso della tradizionale conferenza stampa di Ferragosto al Viminale,  anche in questo caso il countdown è fissato per la fine di ottobre:

Asili nido gratuiti per le famiglie

Rispondendo al question time del Senato il 2 agosto, Luigi Di Maio spiegava: "Vogliamo investire sulle famiglie italiane, in particolare stiamo valutando la possibilità di introdurre una misura forte di copertura totale del costo per gli asili nido in modo da poter favorire la conciliazione famiglia-lavoro”. Anche questa misura (contenuta sempre nel contratto di governo) dovrebbe trovare posto nella prossima legge di bilancio:

"Salva risparmi" per i truffati dalle banche

Come spiegava Il Sole 24 Ore, il Governo ad agosto aveva deciso “di sospendere l’indennizzo per i risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie, in vista di un nuovo intervento”. La norma, si legge sul sito del quotidiano di Confindustria, “era prevista dalla vecchia legge di Bilancio varata dal governo Gentiloni; per far partire il fondo (25 milioni all’anno per quattro anni), però serviva un decreto attuativo che non è ancora stato pubblicato. E il governo ha annunciato di voler rimettere mano alla norma per garantire un rimborso universale”. Il sottosegretario Villarosa in audizione alla Commissione Finanze della Camera aveva confermato la volontà dell’esecutivo, parlando anche della necessità di “sburocratizzare le procedure necessarie a farsi riconoscere il diritto al rimborso”.

Per il provvedimento servono circa 400 milioni, la deadline sembra essere la fine di ottobre, quando dovrà essere varato un nuovo Dpcm in materia.

Nuova legge sulla legittima difesa

La nuova legge sulla legittima difesa, caldeggiata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, dovrebbe arrivare “entro l’autunno”, come ha spiegato il ministro competente, ovvero il Guardiasigilli Alfonso Bonafede illustrando le sue linee programmatiche davanti alla Commissione Giustizia del Senato. La deadline, dunque, è 21 dicembre 2018:

Chiusura cantiere TAP "entro due settimane": promessa non mantenuta

Come noto, il no alla TAP è uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, da anni. Alessandro Di Battista in campagna elettorale aveva parlato della chiusura del cantiere "in due settimane", in caso di un governo 5 Stelle. Il consenso raggiunto in alcune delle zone interessate dall'arrivo del gasdotto alle ultime politiche dal MoVimento 5 Stelle ha superato il 50%, risultando decisivo ai fini dell'assegnazione dei seggi in Puglia. Pochi giorni fa, il Presidente del Consiglio Conte ha messo la parola definitiva sulla questione: la TAP si farà.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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