Le Pen sul palco della Lega a Pontida: “Rimettiamo l’Ue al suo posto e riprendiamo il controllo”
"È una gioia essere qui, per questo appuntamento che segna l'amicizia tra i nostri due movimenti", dice Marine Le Pen, cominciando il suo intervento sul palco della Lega a Pontida, dopo essere arrivata insieme a Matteo Salvini. "Questo luogo è simbolo della resistenza alle influenze esterne – continua la leader del Rassemblement National – La resistenza dei popoli e delle loro nazioni. In quest'anno siamo tutti impegnati, in Italia e in Francia, nella stessa lotta: la lotta per la libertà, per i popoli, per le patrie. So quanto ci teniate alle vostre libertà. Vi fa onore. Posso capire perfettamente che per voi sia il tema della campagna elettorale".
"Ieri ho presentato ufficialmente in Francia una dichiarazione dei diritti dei popoli e delle nazioni – racconta Le Pen – Oggi vengono messe in discussione da organizzazioni sovranazionali. Servono nuovi diritti per proteggere le libertà dell'uomo, la diversità delle civiltà e le ricchezze culturali del mondo. Le aspirazioni dei popoli oggi sono tante e finché si concretizzano in modo pacifico e ordinato, il diritto è il modo migliore". E proprio il diritto "sarà per noi europei, lo strumento per rimettere l'Ue al suo posto e riprendere il controllo – attacca – Non vogliamo più che ci impongano politiche che non abbiamo scelto. Non vogliamo la decrescita sotto la pressione dei verdi, la denuclearizzazione. L'assurdo divieto dei motori termici, che rovinerà le nostre industrie. L'obbligo di limitare le produzioni agricole".
"Meno industria, meno energia, meno figli. Che bel bilancio quello dell'Ue", dice ironicamente Le Pen. "Bruxelles vuole ridurre le nostre libertà, di andare, di pensare, di esprimersi, di avere successo e di trasmettere ai nostri figli un Paese più bello e più prospero. Difendiamo i nostri popoli dall'ondata migratoria organizzata – dice ai sostenitori della Lega – Difendiamo i nostri popoli come fatto da Matteo, con coraggio, riducendo l'arrivo dei migranti. Forse non sapete che in quel momento tutta l'Europa guardava l'Italia con ammirazione e noi eravamo orgogliosi della Lega e di Salvini. Aspettiamo che quel momento ritorni, per l'Italia e per la Francia. Guai a quei leader che non si rendono conto del pericolo che rappresenta l'arrivo di migranti a Lampedusa". E conclude: "Viva l'Italia, la Lega, il capitano, l'Europa delle nazioni".