Le Pen critica Meloni alla kermesse della Lega, Fdi contro Salvini: “Così fa male al governo”
Fratelli d'Italia manda un messaggio a Salvini, dopo l'attacco di Marine Le Pen a Giorgia Meloni alla kermesse dell’ultradestra europea organizzata dalla Lega. La leader del Rassemblement National ha criticato la premier in un video inviato all’evento di Identità e democrazia che si è tenuto a Roma: "Giorgia, sosterrai il secondo mandato di von der Leyen? Io credo di sì. E così contribuirete ad aggravare le politiche di cui soffrono terribilmente i popoli d’Europa".
E ancora: "Dovete dire agli italiani la verità, dire cosa farete dopo il voto. Sono convinta che in Italia ci sia un solo candidato a destra che si opporrà con tutte le forze a von der Leyen: è Matteo Salvini. Con la Lega eleggerete deputati che non vi mentiranno e fermeranno le politiche della decrescita, quelle contro gli agricoltori, quelle che vogliono imporci la sottomissione all’islamismo più radicale". Sulla stessa linea poco dopo anche il leader portoghese di Chega, Andrè Ventura.
Salvini ha provato a mettersi al riparo da possibili critiche da parte dell'alleata, spiegando di non aver letto in anticipo l'intervento di Le Pen, ma ha rilanciato il concetto: "Ve lo dico con assoluta chiarezza: chi vota Lega sa che non sosterremo mai un governo di von der Leyen o con la sinistra. Difficile che possa rimediare agli errori la squadra che li ha prodotti. Questa Ue ha fallito". Tanto basta per scatenare l'ira di Fdi.
"Mi ha sorpreso che la manifestazione di Identità e democrazia sia stata soprattutto l'occasione per distinguersi da noi e attaccare Giorgia Meloni", ha detto Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d'Italia a Bruxelles, in un'intervista a La Stampa, in cui sottolinea che "cose così non giovano al governo".
"Siamo gente di mondo, conosciamo le regole: si vota con il proporzionale e tutti vogliono distinguersi, però si è andati oltre, cose così non giovano all'unità del governo e della maggioranza", ha detto ancora Fidanza che in merito a un eventuale dialogo con Le Pen ha sottolineato: "Giorgia ha sempre detto che non accetta di farsi dire da un politico straniero cosa dovrebbe fare. Vale per quelli di sinistra, alle cui ingerenze purtroppo siamo abituati. Ma vale anche, direi a maggior ragione, per quelli di destra".
E su un possibile voto per un nuovo mandato di von der Leyen ha detto: "È presto per dirlo. Il presidente della Commissione verrà indicato dai governi nel Consiglio europeo tenendo conto di vari fattori e poi ratificato dal Parlamento europeo. Lei a oggi è la candidata dei Popolari, non è la nostra. E in ogni caso l'esperienza insegna che da queste trattative capita spesso di ‘entrare papa e uscire cardinale'. Il voto del 9 giugno sarà un referendum, non su Ursula ma tra due visioni alternative dell'Europa". Un candidato dei Conservatori "non lo indicheremo, perché siamo coerenti con i trattati che non prevedono il metodo degli ‘spitzenkandidaten'. In questo ha ragione Macron, la commissione non va politicizzata, deve tornare ad essere un organo esecutivo. Quello che è certo è che Meloni sarà protagonista delle trattative", ha detto ancora Fidanza.
Fedriga: "Salvini non staccherà la spina al governo"
A smorzare i toni ci pensa il governatore leghista Fedriga. Salvini staccherà la spina al Governo in caso di debacle alle prossime elezioni europee? "Non lo ritengo nemmeno ipotizzabile. Abbiamo preso un impegno con gli elettori. A Roma c'è una maggioranza chiara, e politica, uscita dalle urne e nessuno ha né l'interesse né la volontà di sottrarsi al mandato che ci hanno dato gli italiani", ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, in un'intervista al ‘Messaggero Veneto' e a ‘Il Piccolo'.
Riguardo poi alla candidatura di Vannacci alle europee, Fedriga ha aggiunto: "Ben vengano personalità con visibilità nazionale che, pur non appartenendo alla Lega, possono aiutarci in campagna elettorale. Allo stesso tempo, però, le liste dovranno possedere una forte rappresentanza territoriale perché è quello che ha sempre caratterizzato l'azione del partito".
Quanto ai rapporti con Salvini, Fedriga ha detto che i suoi sono "davvero molto buoni. Ci sentiamo spesso anche, se non soprattutto, per quanto riguarda gli aspetti tecnici che riguardano il suo ministero. Poi le linee strategiche e politiche del partito non le scelgo certamente io". Circa una possibile candidatura al posto di Salvini al vertice del partito al congresso in autunno, Fedriga ha ribadito il suo "no" perché, ha spiegato, "ho sempre detto che non voglio il suo posto e non ne sarei all'altezza. Abbiamo un segretario e non c'è alcuna necessità di sostituirlo".